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La Commissione UE getta le basi per il Mercato Digitale Unico in Europa

La Commissione Europea getta le basi del Mercato Unico Digitale Europeo, il Digital Single Market, attraverso il pacchetto di misure che la Commissione ha adottato per avanzare nella creazione di un vero e proprio mercato unico digitale europeo.
A cura di Francesco Russo
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La Commissione Europea getta le basi del Mercato Unico Digitale Europeo, il Digital Single Market, attraverso il pacchetto di misure che la Commissione ha adottato per avanzare nella creazione di un vero e proprio mercato unico digitale europeo. Le misure previste riguardano: limiti pubblicitari e obbligo di promozione dei film europei per tv tradizionali e on-demand ma anche per piattaforme di contenuti audiovisivi da Youtube a Netflix; libertà di shopping online senza limitazioni di residenza o carte di pagamento e più trasparenza per i corrieri; una migliore protezione dei minori e dei consumatori garantita anche per quanto riguarda gli acquisti effettuati su internet.

La proposta per il mercato unico digitale, presentata oggi dalla Commissione UE, prevede, tra l'altro, che nei servizi di streaming dei film disponibili in Europa Netflix, Amazon e gli altri operatori includano almeno un quinto di contenuti, film e show televisivi prodotti nel continente. Scopo della proposta avanzata dall'organo esecutivo europeo è quello di dare più spazio alla creatività europea e riguarda anche le emittenti televisive europee. La Commissione UE vuole che le emittenti televisive continuino a riservare almeno metà del tempo di trasmissione alle opere europee e obbligherà i fornitori di servizi a richiesta a garantire almeno il 20% di queste opere nei loro cataloghi. Inoltre, gli Stati membri possono chiedere ai servizi su richiesta disponibili sul territorio nazionale di contribuire finanziariamente alla produzione di questi contenuti.

"Con queste nuove regole si difendono il pluralismo dei media e l'indipendenza dei regolatori audiovisivi. Faremo anche in modo che l'incitamento all'odio non abbia spazio su piattaforme di video condivisione" ha dichiarato Günther Oettinger, commissario UE per l'economia digitale.

Le proposte di Bruxelles puntano poi anche a eliminare gli ostacoli geografici, il geoblocking, per gli acquirenti di Internet con un piano che di fatto è l'ultimo passo verso la creazione di un mercato unico digitale europeo da 500 milioni di persone, che non avranno più ostacoli per acquistare beni e servizi nel Paese comunitario più a buon mercato. Il geoblocking è stato finora un freno al mercato, non permettendo agli utenti europei di poter fruire in maniera omogenea dei servizi a disposizione. Con questo gruppo di provvedimenti l'UE punta a rendere il mercato più libero permettendo a chiunque, in qualsiasi paese si trovi, di poter fruire della medesima offerta.

Non è un caso che si faccia l'esempio di Netflix, il servizio di video on demand sbarcato dall'ottobre del 2015 anche in Italia, che offre una libreria di contenuti che differisce da paese a paese pur essendo presente ormai in tutta Europa. Ma capita oggi che un utente che si trovi in Spagna non possa fruire della stessa offerta di quello che si trova in Gran Bretagna.

"Il commercio elettronico in Europa non funziona nel modo migliore come potrebbe", ha dichiarato la commissaria Ue all'industria Elzbieta Bienkowska, "la discriminazione tra consumatori dell'UE basata sull'obiettivo di segmentare i mercati lungo i confini nazionali non ha posto nel mercato unico. Con regole più chiare, una migliore applicazione e una consegna più conveniente per i pacchi transfrontalieri, sarà più facile per i consumatori e le imprese avere il massimo dal mercato unico dell'UE e dal commercio transfrontaliero".

Resta fuori, per ora, dal divieto di geoblocking la musica, la cui lobby ha fatto sino all'ultimo molte pressioni su Bruxelles, ma anche gli altri servizi non audiovisivi come ebook, giochi e software. Non si potrà quindi per ora acquistare canzoni, app o libri elettronici disponibili negli "store" di altri Paesi diversi dal proprio, anche se la Commissione si impegna a una revisione in futuro. Per le piattaforme, da Facebook ad eBay, la Commissione propone un approccio ad hoc e non generalizzato, area per area.

"Alcune persone hanno chiesto di includere la musica", oltre a ebook, app e giochi, nei provvedimenti europei anti-geoblocking odierni, ma "questa è una proposta di compromesso". Lo ha ammesso il vicepresidente della Commissione Ue al mercato unico digitale Andrus Ansip, riconoscendo un annacquamento delle intenzioni iniziali. "Non è la proposta più ambiziosa ma vogliamo raggiungere scopi concreti, per questo sono pronto al compromesso".

Il passaggio successivo alla presentazione della proposta sarà quindi il vaglio sulle proposte stesse da parte del Parlamento Europeo, l'organo legislativo europeo. Il passaggio parlamentare potrebbe quindi prevedere anche modifiche al testo, tenendo conto che ad oggi i principali fornitori dei servizi provengono dagli Usa. E' necessario che ci sia un equilibrio anche nella realizzazione del testo che non punti a mire eccessivamente protezionistiche.

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