I messaggi che quotidianamente ci scambiamo su WhatsApp con amici, parenti e colleghi sono criptati con crittografia end-to-end, una tecnologia che impedisce la loro lettura da parte di malintenzionati anche se i dati vengono intercettati durante l'invio o la ricezione. C'è però un anello debole in questa protezione: le chat archiviate nel cloud. Se, come molti utenti, avete scelto di salvare la cronologia delle chat all'interno di un backup salvato nel cloud, le autorità con un mandato di perquisizione possono obbligare Google o Apple a fornire i dati contenuti all'interno di Drive e iCloud, consentendo di accedere anche alle chat salvate. Con il nuovo aggiornamento della beta di WhatsApp, invece, anche i backup in cloud possono essere protetti da crittografia.
A scoprirlo è, come spesso accade con le versioni di anteprima dell'app, il portale WABetaInfo. Secondo la testata, la versione beta 2.21.15.5 per Android ha introdotto la possibilità di proteggere il backup delle chat con una crittografia decifrabile solamente da una password scelta dall'utente o dalla chiave a 64 cifre fornita da WhatsApp. Il pericolo di questa novità, avvisa l'app, è che dimenticandosi la password o perdendo il codice non sarà possibile recuperare il backup, azione che in caso di smarrimento dei dati di accesso non potrà essere effettuata nemmeno dalla stessa WhatsApp.
Una volta attivata questa protezione, però, nessuno al di fuori del proprietario dell'account potrà accedere a questi dati, nemmeno le autorità in possesso di un mandato di perquisizione e quindi in grado di accedere fisicamente ai file salvati nel cloud. In questo caso si troverebbero in mano solo dei file criptati impossibili da decifrare senza chiave. Al momento la novità è disponibile per la versione beta dell'app per Android, ma è probabile che presto arrivi anche per gli utenti iPhone e, infine, anche per l'intera utenza con un rilascio globale nel corso dei prossimi mesi.