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La nuova CIA di John Brennan: “Contro il terrorismo dobbiamo usare la tecnologia”

È per contrastare il terrorismo sul web che la CIA sta cambiando, una svolta voluta da John Brennan, da due anni a capo dell’agenzia di intelligence e prima consigliere antiterrorismo di Obama. Meno spie e più social network per contrastare organizzazioni che utilizzano agilmente il web per divulgare il proprio messaggio.
A cura di Marco Paretti
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john brennan cia social

"Contro il terrorismo dobbiamo usare di più e meglio la tecnologia, cominciando dal controllo di quello che succede sui social network utilizzati dall’estremismo violento per scambiare informazioni, condurre attacchi e reclutare". A parlare è il capo della CIA, John Brennan, e i riferimenti sono all'Isis, ai gruppi africani e al terrorismo in generale che, secondo Brennan, è ormai "un fenomeno globale". Ma anche fortemente votato alla tecnologia, con sempre più organizzazioni in grado di utilizzare efficacemente i social network e il web in generale per reclutare e divulgare la propria propaganda.

È per contrastare questo nuovo pericolo che la CIA sta cambiando, una svolta voluta proprio da Brennan, da due anni a capo dell'agenzia di intelligence e prima consigliere antiterrorismo di Obama. La prima modifica sarà l'abolizione della suddivisione tra analisti e operativi: i ricercatori impegnati negli uffici di Langley i primi, le spie attive sul territorio i secondi. Ma anche il posizionamento dei social media al centro delle future operazioni, con buona pace delle rivelazioni di Snowden e dello scandalo NSA. Una mossa quasi obbligata per rendere l'agenzia nuovamente competitiva contro organizzazioni che ormai utilizzano agilmente mezzi come Twitter, YouTube, Facebook e Instagram per divulgare il proprio messaggio. Per questo la CIA ha bisogno di mantenere alta l'attenzione su queste reti "per avere un quadro migliore della situazione di un paese, per capire se sta per arrivare una tempesta".

john brennan cia social

"È un mondo nuovo, bisogna trovare intese sulle regole del gioco". Questa volta il riferimento è alle distanze, ormai azzerate, che separano le nazioni. Un tempo isolata dal resto del mondo, oggi l'America è più vulnerabile e raggiungibile, un elemento dimostrato dalle sempre più frequenti azioni di cyberterrorismo. Insomma, le distanze geografiche sono sempre presenti, ma il web le ha completamente annullate. E così anche la Cina diventa un possibile pericolo, anche se, secondo Brennan, "si può collaborare".

Fondamentale, affinché la nuova CIA riesca a competere con le nuove minacce, sarà la creazione di reti d'informazione con le agenzie di intelligence di altri paesi, alleati e non. "Gli alleati vogliono ancora lavorare con la CIA" ha spiegato Brennan "È vantaggioso per tutti, anche per noi. Le possibilità dei nostri partner ci aiutano a colmare le carenze nelle aree in cui siamo più deboli". Una fiducia che però va ricostruita, anche alla luce delle rivelazioni di Snowden. Importanti saranno anche i rapporti con paesi come la Russia, con la quale lo scontro è duro e costante, ma che ha già collaborato per combattere il terrorismo.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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