Se da un lato gli investitori della Silicon Valley sono stati fin da subito piuttosto critici nei confronti della vittoria di Donald Trump alle presidenziali americane, i CEO delle più importanti aziende – notoriamente anti-Trump – si sono rivelati più pacati nei loro commenti post-elezioni. Anche Mark Zuckerberg, com'era prevedibile, ha pubblicato un commento sul suo profilo personale, dove ha condiviso una foto di lui e sua figlia Max intenti ad osservare i risultati. Il fondatore e CEO del social network ha pubblicato un messaggio pacato, concentrandosi sui problemi a lungo termine come la cura delle malattie e l'educazione piuttosto che le problematiche immediate che dovrà affrontare Trump.
"Quelle di ieri sono state le prime elezioni per Max. Ha ancora molte nottate elettorali davanti a sé" ha scritto Zuckerberg. "Con Max in braccio ho pensato a tutto il lavoro che ci attende per creare il mondo che vogliamo per i nostri figli. Questo lavoro è molto più grande di ogni presidente e il progresso non si muove in linea retta. Le opportunità più importanti per la generazione di Max – come curare tutte le malattie, migliorare l'educazione, connettere tutti e promuovere l'uguaglianza – richiederanno molto tempo e la ricerca di nuove strade per collaborare insieme, a volte anche decenni. Siamo fortunati di avere l'abilità di migliorare il mondo e abbiamo la responsabilità di farlo. Dobbiamo lavorare ancora più duramente".
Non è chiaro quale sia stato il voto di Zuckerberg, ma leggendo tra le righe è facile supporre che Trump non sia il presidente voluto dal fondatore di Facebook. Peraltro il ruolo del social network in queste elezioni è stato secondo molti fondamentale, nel bene e nel male. Facebook è stato fortemente criticato per la sua incapacità di bloccare le notizie fittizie relative alle presidenziali, così come il sistema adottato per gestire le notizie dei Trending Topics – sia quando era gestito da una mano umana sia quando era controllato da un algoritmo – è finito sotto accusa a più riprese.