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La SIAE paga Google per superare le concorrenti Soundreef e Patamu nei risultati di ricerca

Soundreef e Patamu rappresentano un’alternativa ai servizi offerti dalla Società Italiana degli Autori ed Editori, tanto che per mantenere il suo monopolio l’azienda sta sfruttando metodi controversi che sfruttano la sponsorizzazione dei link su Google, dove cercando il nome delle concorrenti si ottiene come primo risultato il portale della SIAE.
A cura di Marco Paretti
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Soundreef e Patamu potrebbero non essere nomi conosciuti ai più. D'altronde si riferiscono ad un settore ben preciso e ad una categoria altrettanto precisa: quella dei creatori, che siano essi musicisti, scrittori o artisti. I due servizi consentono infatti di proteggere il diritto d'autore sulle proprie opere in maniera alternativa alle soluzioni che sono state disponibili nel corso degli ultimi anni. O meglio, all'unica soluzione: la SIAE. Di fatto, Soundreef e Patamu rappresentano un'alternativa ai servizi offerti dalla Società Italiana degli Autori ed Editori, tanto che per mantenere il suo monopolio l'azienda sta sfruttando metodi controversi che sfruttano la sponsorizzazione dei link su Google, dove cercando il nome delle concorrenti si ottiene come primo risultato il portale della SIAE.

A denunciarlo è la stessa Soundreef sulla pagina Facebook ufficiale: "Digita Soundreef su Google e il primo risultato (a pagamento) è il sito di SIAE" scrive la startup. "Curiosa scelta quella di SIAE di utilizzare il nome di Soundreef per farsi pubblicità su Google AdWords". Già, perché Google consente agli inserzionisti di legare una ricerca ad un contenuto sponsorizzato, generalmente un sito web. In questo caso, però, l'azienda ha legato il proprio collegamento alle ricerche legate ai due servizi concorrenti, i cui risultati mostrano di conseguenza il link siae.it in prima posizione.

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Peraltro, come sottolineano anche i due servizi, la SIAE ha inizialmente impostato il nome del link come "Soundreeef – siae.it", rendendo ancora più controverso lo sgambetto nei confronti delle due realtà. Quest'ultimo elemento ora è stato modificato e mostra il motto della monopolista: "Dalla Parte Di Chi Crea – SIAE Tutela i Diritti di Tutti – siae.it‎". La sponsorizzazione, però, è ancora attiva ed è facilmente visualizzabile cercando "Soundreef" o "Patamu" su Google.

"SIAE ha avviato una campagna Google Adwords con centinaia di keyword diverse" ha commentato l'azienda. "Tra le quali ha ritenuto opportuno inserire anche Soundreef e Patamu, al fine di informare su SIAE e i servizi che offre ai propri associati coloro che fanno ricerche in tema di diritto d’autore". Peccato che, come spiegato anche sulle linee guida di AdWords, questa pratica scorretta non sia vista di buon occhio da Google, soprattutto se si abbina il nome della concorrenza – e il suo marchio registrato – al link, come inizialmente fatto dalla SIAE. D'altronde non c'è da stupirsi se la monopolista si è messa sulla difensiva: Soundreef ha dimostrato di poter essere rilevante nel panorama attuale riuscendo anche a ricevere il supporto di artisti del calibro di Fedez, Raffaella Carrà e Gigi D’Alessio.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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