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L’app Immuni è tornata disponibile sugli smartphone Honor e Huawei

Dopo i malfunzionamenti riferiti dagli utenti sugli smartphone dei due marchi cinesi, l’app era temporaneamente sparita dal Play Store per i dispositivi coinvolti. Ora però gli sviluppatori hanno risolto ogni problema e Immuni è scaricabile anche per questi gadget. Rimarranno esclusi soltanto i prodotti sprovvisti del Play Store di Google.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Da pochi giorni l'app Immuni è tornata disponibile anche sugli smartphone Huawei e Honor: dopo un avvio caratterizzato da alcuni problemi tecnici, i milioni di utenti proprietari di questi modelli ritroveranno finalmente l'app a disposizione nell'App Store di Google. Gli smartphone in questione potranno installare l'app che rimarrà perfettamente funzionante e pronta per l'attivazione quando la loro regione di appartenenza inizierà a sfruttarla (già iniziati gli esperimenti in Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia).

I problemi dei giorni scorsi

La notizia è arrivata direttamente dagli sviluppatori di Immuni, che avevano immediatamente anticipato di essersi messi al lavoro su un problema che provocava un malfunzionamento dell'app. Fin dal rilascio iniziale dell'app avvenuto a inizio giugno, i proprietari degli smartphone dei due brand cinesi si trovavano in fase dell'apertura dell'app davanti a un errore che recitava "notifiche di esposizione non attivate"; il problema ha portato gli sviluppatori di Immuni ritirare la disponibilità dell'app per questi modelli, fino a poche ore fa.

Perché Immuni era sparita dal Play Store

Il problema dipendeva con tutta probabilità dal particolare modo in cui i telefoni Huawei e Honor tentano di ridurre il consumo energetico dei loro dispositivi, ovvero andando a interrompere aggressivamente il funzionamento di molte app che lavorano sullo sfondo delle normali operazioni. Immuni fa parte di questa categoria di app e non sorprenderebbe se fosse finita coinvolta. Gli sviluppatori in ogni caso hanno risolto il problema con poche modifiche alle righe di codice dell'app, rendendo nuovamente disponibile l'app a una categoria di utenti indispensabile per la sua riuscita.

Milioni di utenti in gioco

In pochi anni in effetti gli smatrphone Huawei e Honor hanno saputo conquistarsi un'ampia fetta di pubblico: più di un nuovo telefono su quattro venduto nel nostro territorio nel primo trimestre del 2020 aveva uno dei due marchi, e i loro telefoni attivi in Italia sono al momento milioni. Per un'app che punta tutto sul maggior numero possibile di utenti non era possibile rinunciare a funzionare su questi prodotti.

I gadget ancora esclusi

Purtroppo però non tutti i gadget Huawei potranno utilizzare Immuni. I dispositivi più recenti — prodotti dopo lo scadere del contratto tra Google e la casa cinese interrotto su pressioni del governo statunitense — non dispongono infatti dei Google Mobile Services che sono fondamentali per il tracciamento dei contatti. Si tratta degli smartphone delle serie Mate 30 e P40, punte di diamante dell'offerta cinese entrati in commercio rispettivamente alla fine dell'anno scorso. Per loro e per tutti i dispositivi futuri, che sotto ad Android faranno leva sui Huawei Mobile Services anziché sull'alternativa della casa di Mountain View, occorrerà attendere una soluzione da parte della stessa Huawei.

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