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Covid 19

L’app Immuni ha fallito: anche il governo se n’è dimenticato

L’app Immuni doveva essere uno strumento fondamentale nella lotta al coronavirus, ma sembra essere sparita dai radar. Lanciata ufficialmente a cavallo tra la primavera e l’estate scorsa, la piattaforma per il tracciamento dei nuovi positivi ha subito sorti alterne, ma da almeno un mese sembra definitivamente caduta nel dimenticatoio.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Nelle ultime settimane l'attenzione di tutto il Paese nell'ambito della lotta al coronavirus si è legittimamente spostata sui vaccini, ma già dall'inizio dell'anno è sparito dai radar quello che doveva essere un altro strumento fondamentale al riguardo: l'app Immuni. Lanciata ufficialmente tra la primavera e l'estate scorsa, la piattaforma per il tracciamento dei nuovi positivi ha subito sorti alterne, ma da almeno un mese sembra definitivamente caduta nel dimenticatoio.

I motivi per i quali l'app Immuni può aver perso attrattiva fino ad arrivare a una stasi totale sono molteplici, e tra questi c'è sicuramente l'aumento fuori controllo dei nuovi casi che ha caratterizzato l'arrivo della seconda ondata di contagi in Italia. L'andamento dell'epidemia ha infatti fatto saltare i sistemi di tracciamento, risultando in un primo periodo in una nuova difficoltà a reperire i tamponi diagnostici che sarebbero dovuti servire a confermare o smentire le diagnosi di positività per chi secondo l'app era risultato a contatto con un positivo.

A Immuni è mancato da subito un sistema di supporto che incoraggiasse gli utenti e gli operatori a usare l'app. Chi riceveva la segnalazione poteva essere riluttante a mettersi in quarantena preventiva in attesa di tamponi che, fino a poche settimane fa, potevano tardare settimane ad arrivare. Alcuni degli operatori votati a inoltrare le segnalazioni dei singoli utenti al sistema si sono mostrati indisposti a farlo o a volte non in grado, tanto da costringere il governo a varare una norma che li obbligasse all'operazione. La campagna promozionale per l'app infine è partita con mesi di ritardo rispetto alla fine dello sviluppo: è successo in concomitanza con l'arrivo della seconda ondata, ma probabilmente in modo non sufficientemente incisivo sui mezzi di comunicazione.

Il risultato è che l'adesione all'app, anche misurata attraverso il parametero ambiguo dei nuovi download, ha iniziato a rallentare intorno a fine ottobre per risultare quasi stabile negli ultimi due mesi. Ad oggi le nuove installazioni dell'app sono meno di 5.000 al giorno, ma il dato non tiene conto di coloro che nel frattempo hanno deciso di eliminare l'app dai propri telefoni. A dimostrare il basso tasso di utilizzo dell'app c'è l'andamento delle notifiche generate, che ormai sono costantemente meno di un centinaio al giorno, mentre lo stesso dato dei download non viene più aggiornato da prima dell'epifania, e per la precisione dal 3 gennaio.

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