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Larry Page: “Ancora in attesa che Facebook apra alla condivisione dei dati con Google”

Frecciatina del CEO di BigG diretta al social network per la chiusura di quest’ultimo nel condividere le informazioni dei propri utenti. Una pratica autorizzata invece da Mountain View in un primo momento, poi sospesa per la mancata reciprocità con Menlo Park.
A cura di Angelo Marra
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Larry Page, fondatore e CEO di Google, ha dichiarato di essere ancora in attesa che Facebook decida di aprire i propri sistemi per condividere i dati dei propri utenti ed integrarli con altre piattaforme. Che tra i due giganti non scorra buon sangue è cosa risaputa; BigG nella fattispecie si è lanciata in una (vana) corsa ossessiva cercando di raggiungere e superare il rivale nel campo dei social network con il suo Google+. Menlo Park non solo non si è mostrata minimamente preoccupata della concorrenza di G+ ma ha anche deciso di lanciare un servizio di cloud storage pochi giorni dopo che Google ha presentato al mondo il suo Drive (e voci sempre più ricorrenti sostengono stia lavorando anche ad un motore di ricerca). I due giganti insomma puntano ad invadere lentamente il territorio altrui, anche se entrambi hanno dimostrato di eccellere solo nel proprio campo originario, senza grandi risultati al di fuori. C'è una questione però, quella sui dati degli utenti “aperti”, sulla quale si trascina una polemica ormai da diverso tempo. Mentre Google consente la condivisione delle info dei propri iscritti e l'integrazione con altre piattaforme, Facebook ha optato per un sistema chiuso che non ha mancato di suscitare qualche fastidio a Mountain View, che dopo aver atteso invano un cambio di rotta d parte di Palo Alto, ha deciso di adottare lo stesso atteggiamento fino ad un eventuale cambiamento di strategia del social network. A tal proposito Larry Page ha recentemente dichiarato:

Immaginiamo un utente che dice “sto entrando su Facebook, vorrei i miei contatti Gmail”. In Google abbiamo deciso che era ok e abbiamo lasciato che i contatti potessero essere esportati. Il problema è stato che Facebook invece ha detto che non era possibile fare il contrario. Abbiamo pensato quindi che gli utenti non fossero consapevoli di come utilizzare i dati che immettevano nel sistema e abbiamo deciso allora che avremmo collaborato solo con persone con cui avremmo avuto un rapporto di reciprocità. Stiamo ancora aspettando.

In realtà Facebook non ha alcuna intenzione di condividere informazioni e contatti con Google. Nonostante l'esordio in Borsa tutt'altro che brillante, il social network vanta numeri imparagonabili con quelli del concorrente di Mountain View e non sembra preoccupato di eventuali ritorsioni. Anzi, lo stesso Mark Zuckerberg ha definito Google+ “un piccolo Facebook”, ironizzando sulle difficoltà della piattaforma di emergere e guadagnare un proprio spazio. Una battuta poco gradita in casa Google, da cui è arrivato un secco commento per bocca di Bradley Horowitz, capo del progetto G+, che ha affermato la propria “soddisfazione” nell'essere sottovalutato da Menlo Park. Le schermaglie sembrano quindi ben lungi dal terminare.

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