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Larry Page: il prossimo CEO di Google è già all’opera

Dopo i lunghi dieci anni di Eric Schmidt, il nuovo CEO di Google, come già annunciato precedentemente, diviene Larry Page, uno dei co-fondatori della BigG. E anche se non è ancora in carica effettivamente, è già all’opera.
A cura di Giovanna Di Troia
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Google, per semplificare la struttura manageriale, ma anche per far fronte al popolare, e suo rivale, social network, Facebook, guidato da un CEO appena ventiseienne e alla non riuscita acquisizione di Groupon e ai problemi legali legati a Google Books, rivoluziona e riorganizza la sua compagine interna. E così il trio Schmidt-Page-Brin che corrispondeva al binomio leader-presidenti viene sconquassato.

Già era stato annunciato precedentemente, insieme ai risultati del bilancio trimestrale che attestavano l’incremento dei profitti dell’azienda, che il nuovo CEO di Google, dopo i dieci lunghi anni di Eric Schmidt, sarebbe divenuto uno dei co-fondatori della BigG, il trentottenne statunitense, Larry Page. Mentre, all’altro fondatore del motore di ricerca Google, il russo trentasettenne Sergey Brin, vengono affidati i prodotti strategici ed i nuovi progetti. E il cinquantacinquenne Eric Schmidt assume l’incarico di presidente esecutivo e responsabile dei rapporti con aziende, partner, istituzioni governative, ecc., occupandosi più in generale di tutte le relazioni esterne della compagnia.

Effettivamente Larry Page entra in carica la settimana prossima, precisamente il 4 aprile, ma già ha iniziato a prendere in mano le redini del colosso mondiale delle ricerche via internet.

Secondo The Wall Street Journal, Page organizza sessioni giornaliere di brainstorming ed incontri individuali con gli alti dirigenti della Google: il vicepresidente senior del settore tecnico, Jeff Huber, responsabile delle attività di innovazione e sviluppo tecnologico; il capo dell’ufficio legale, David Drummond; il vicepresidente Jonathan Rosenberg responsabile del Product Management and Marketing, occupandosi dell’intera gamma dei prodotti Google, compresa la progettazione, la creazione ed il loro miglioramento, ma presiede anche team specializzati nel miglioramento delle esperienze da parte dei custormers; ed infine il responsabile di You Tube, Salar Kamangar.

Inoltre, secondo il quotidiano newyorkese Larry Page ha emanato delle nuove direttive che già non sono tanto ben viste, in quanto sembrano limitare la libertà nel lavorare ad un progetto. I manager devono scrivere e-mail, contenenti al massimo 60 parole, in cui rendono noto e descrivono ciò a cui stanno lavorando. E durante le riunioni i non possono né azionare né tantomeno lavorare ai loro computer portatili.

Durante il mandato di Page un progetto che sarà lasciato in sordina sarà Google Health, un vastissimo archivio riguardante tutte le informazioni del mondo della medicina: sintomi, malattie, cure, e la possibilità di crearsi una propria cartella clinica on line.

E che ne sarà di quelle recenti acquisizioni da parte di Google, che hanno mantenuto fino ad ora una considerevole autonomia? Come ad esempio il caso della società Slide, acquisita per 179 milioni di dollari lo scorso anno?

Comunque Larry Page, stando alle sue dichiarazioni, si propone di far ritornare Google alle sue origini (“its startup root”) e di consentire a diversi progetti di operare come startup all’interno dalla società, come già fanno You Tube ed Android.

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