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Le Gif compiono 30 anni: la storia delle immagini animate che hanno rivoluzionato il web

Non c’erano Facebook, Twitter né Snapchat. Non c’era (quasi) nemmeno internet, a dirla tutta. Eppure le Gif, le immagini animate che oggi rappresentano uno dei formati più conosciuti e utilizzati della rete, sono nate proprio 30 anni fa.
A cura di Marco Paretti
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gif arma epilettico

Non c'erano Facebook, Twitter né Snapchat. Non c'era (quasi) nemmeno internet, a dirla tutta. Eppure le Gif, le immagini animate che oggi rappresentano uno dei formati più conosciuti e utilizzati della rete, sono nate proprio 30 anni fa. Oggi quasi tutti i servizi di messaggistica (e non solo) propongono un pulsante per cercare ed inviare le Gif, elemento che ben sottolinea l'elevazione a contenuto mainstream che ha caratterizzato questa tipologia di contenuti nel corso degli ultimi anni. Non solo, perché alcune Gif sono entrate nell'immaginario comune degli utenti del web: basti pensare a quella di Orson Welles che applaude o a quella che ritrae Michael Jackson mentre mangia i popcorn. Non solo il formato in generale è ormai diffusissimo, ma alcune Gif in particolare vivono ormai di vita propria.

La storia delle immagini animate, però, è molto più antica e ha inizio quando le immagini non si muovevano ancora. Steve Wilhite ha iniziato a lavorare sul formato Graphics Interchange Format agli inizi del 1986, mentre era impiegato come programmatore presso la Compuserve, un'azienda che aiutava gli utenti ad accedere ad alcuni servizi internet tramite modem. Le Gif nascono da questa esigenza: realizzare un formato per le immagini che funzionasse su tutti i computer e che fosse abbastanza leggero da poter essere caricato anche dalle connessioni più lente. Al tempo, è bene ricordarlo, anche l'ormai popolare formato JPEG era ancora in sviluppo, ma anche in quel caso si trattava di un formato non adatto a ciò che la Compuserve doveva mostrare, cioè grafici di borsa, mappe del meteo e altre tabelle. Per questo lo standard Gif era perfetto.

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Wilhite ultimò la prima versione del formato nel maggio del 1987, esattamente 30 anni fa e 2 anni prima che Sir Tim Berners-Lee annunciasse il World Wide Web. Le Gif nacquero prima del web, ma è stato il web a rendere le Gif ciò che sono oggi. Le immagini di Wilhite si rivelarono un successo sul web per la possibilità di realizzare porzioni di file trasparenti consentendo ai designer di creare siti web più interessanti dal punto di vista visivo. Le immagini, però, non si muovevano ancora. Per le animazioni bisogna aspettare il 1995, quando il team dietro al browser Netscape realizzò lo standard animato per le Gif. In breve tempo, le prime Gif diventarono anche i primi fenomeni virali dell'allora acerbo web. Il simbolo del cantiere, il bambino danzante e la mascotte della 7-UP: nell'era del web senza video le Gif si rivelarono essere i primi fenomeni in grado di raggiungere ogni punto del mondo. Un elemento che poi ha caratterizzato nuovamente le Gif negli ultimi anni: basti pensare a quelle di John Travolta o del Nyan Cat.

Qualche anno dopo, con l'avvento di Flash e dell'HTML5, le Gif cominciarono a perdere terreno, finendo relegate solo all'interno di forum e chat come 4chan, Reddit e Tumblr. Questo almeno fino agli ultimi anni, quando anche grazie alle nuove connessioni e alle nuove possibilità di creazione l'utenza si è accorta di poter realizzare e utilizzare piccole animazioni in loop all'interno delle conversazioni. Così ha cominciato a farsi strada una nuova forma di comunicazione visiva che ad oggi gode di una forza espressiva incredibile. Difficile indicare il momento preciso che ha segnato la rinascita delle Gif, ma probabilmente un grande ruolo lo hanno giocato le Olimpiadi del 2012, lo stesso anno in cui il dizionario di Oxford ha indicato Gif come parola dell'anno. Da lì è stata una strada in discesa verso la conquista del mondo e di tutti i servizi di comunicazione. Un successo inaspettato visto i limiti tecnici del formato, come la bassa qualità e il frame rate "scattoso". Barriere che, secondo gli esperti, sono proprio quelle che le rendono interessanti da utilizzare. Ora resta da vedere come reggeranno nei prossimi 30 anni. Ah, per concludere una curiosità che attanaglia tutti da sempre: si pronuncia "gif", come lo si legge in italiano, e non "ghif", con la G dura.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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