Recensire il nuovo LG G3 non è semplice. La prima volta che l'ho provato, nel corso dell'evento di presentazione organizzato dall'azienda, sono rimasto con molti dubbi. Mi sarebbe piaciuto fosse stato realizzato in alluminio, ma in realtà è stata utilizzata la plastica. Mi sarebbe piaciuto che fosse stato leggermente più piccolo, come il suo predecessore, ma in realtà il colosso sudcoreano ha presentato un dispositivo dotato di un display di ben 5,5". Insomma, sin dai primi momenti, il nuovo top di gamma di LG non mi ha convinto.
Dopo averlo acquistato però, ho iniziato a ricredermi su diversi aspetti, a partire dal fattore design che, seppur non paragonabile a quello del suo diretto competitor, l'HTC One M8, con le sue curve ben studiate e il nuovo materiale, lo rende di certo tra i telefoni più belli del 2014.
E poi, si sà, in un mercato ormai monopolizzato da Samsung – che con il suo marketing perfetto batte record su record con il suo top di gamma che, seppur non eccezionale, continua a vendere tantissimo – e da HTC – che con i fantastici materiali di costruzione e il design insuperabile ormai ha riconquistato un posto nell'olimpo degli smartphone – LG parte svantaggiata e continua ancora a risentire delle conseguenze di alcune pessime annate, terminate l'anno scorso con l'apprezzatissimo G2.
A rendersene conto sono gli stessi ingegneri dell'azienda sudcoreana che, per combattere i vari One M8, Galaxy S5 e Xperia Z2, si sono armati di specifiche tecniche di primissimo livello e si sono buttati a capofitto nello scontro tra i titani della telefonia mobile.
Design
LG voleva produrre uno smartphone in alluminio, e a dichiaralo è stato lo stesso desiner che ha curato il progetto del G3. Utilizzando un materiale metallico però, il peso sarebbe diventato ancora maggiore di quello attuale e sarebbe stato praticamente impossibile ridurre la cornice attorno al display. Per risolvere il problema amletico, quelli di LG hanno avuto un'idea eccezionale che – in effetti – è riuscita ad arrivare al punto: la metallic skin. Si tratta di una particolare tecnica di lavorazione che rende il policarbonato molto simile al metallo, pur conservandone la semplice lavorazione e il peso ridotto: insomma, è sempre plastica, ma sembra alluminio ed è molto resistente a graffi e impronte. Purtroppo però, con questa lavorazione il G3 è diventato estremamente scivoloso. Troppo, soprattutto considerando che si tratta di uno smartphone enorme, che potrebbe risultare molto scomodo da utilizzare con una sola mano.
Ma non si può che lodare quelli di LG: a differenza degli smartphone presentati nel 2014 da tutti gli altri competitor, il G3 rivoluziona il design visto nella generazione precedente. Si tratta di una scelta importante e molto coraggiosa che fino ad oggi nessuna azienda ha deciso di intraprendere: il G3 è forse l'unica ventata di novità nel mercato statico e noioso degli smartphone nel 2014.
Caratteristiche tecniche, Display e prestazioni
L'LG G3 è uno dei primissimi smartphone al mondo ad utilizzare un display LCD QHD dalla risoluzione di 2,560 x 1,440. Una risoluzione vista in pochissimi smartphone distribuiti prevalentemente nel mercato cinese, come l'Oppo Find 7, che – in soldoni – è ancora ben distante dal 4K, ma molto più avanti del Full HD: il risultato è un pannello di una qualità mai vista prima d'ora in uno smartphone, con una densità di pixel per pollice di 534 ppi, che purtroppo però è risultato meno luminoso rispetto a quello utilizzato nel G2. Un fattore importante, che rende lo schermo del nuovo top di gamma di LG di certo tra i migliori mai utilizzati in un dispositivo mobile, ma che potrebbe risultare meno gradevole in condizioni di luce diretta o in ambienti molto luminosi.
Prima di scendere nello specifico e parlare di prestazioni e qualità del display, vale la pena fare una piccola premessa. Nel corso dell'evento di lancio del G3, quelli di LG hanno contraddetto quanto dichiarato da Steve Jobs nel corso del keynote che ha introdotto l'iPhone 4 quando, parlando del Retina Display, dichiarò con fierezza che la densità di pixel per pollice del display di Apple (che in realtà era prodotto da LG) superava quanto poteva realmente distinguere l'occhio umano. In realtà, e a dirlo è il Dr. Ramchan Woo di LG, le cose cono molto più complicate. Le immagini stampate hanno una tipologia di risoluzione ben distante da quella dei display , e quindi i PPI digitali risultano sensibilmente diversi da quelli su carta stampata. In realtà, secondo i calcoli di LG, l'occhio umano riesce a distinguere fino a 540 ppi digitali, una cifra molto vicina ai 534 pixel per pollice del display utilizzato nel G3.
Ma dopo aver provato a lungo lo schermo del G3 sono giunto a una conclusione: la risoluzione QHD (e quindi l'altissima densità di pixel per pollice) non porta alcun reale giovamento all'utente, e considerando che aumenta sensibilmente il consumo della batteria e la potenza di calcolo necessaria ad elaborare le immagini, sarebbe stato meglio optare per un FullHD. Quello che invece rende – realmente – impareggiabile lo schermo nel nuovo smartphone di LG è la cornice estremamente ridotta, un particolare sottovalutato dai più, ma che trasforma sensibilmente l'esperienza utente, soprattutto nel G3 dove il il 76.4 percento della parte frontale è occupata dal display.
Il processore è un quad-core Qualcomm Snapdragon 801 da 2.5 GHz, affiancato da una GPU Adreno 330. Ciò che lascia seriamente perplessi nella strategia intrapresa da LG è la differenziazione per quanto riguarda la memoria RAM, che nella versione con storage interno da 16 GB è di 2 GB, mentre nella versione con storage interno da 32 GB è di 3 GB. Una scelta opinabile, che molto probabilmente è servita per riuscire a vendere la versione "entry level" del G3 a un prezzo ufficiale molto più competitivo, ma che ha fatto storcere il naso ad appassionati ed esperti, che in uno smartphone animato dal più potente processore attualmente disponibile e caratterizzato dal migliore display mai visto in un dispositivo mobile, si aspettavano una marcia in più anche per quanto riguarda la memoria RAM.
Il G3 è il perfetto esempio di quanto siano inutili le caratteristiche hardware di altissimo livello, se non vengono affiancate da un software ottimizzato e sviluppato a dovere. Un fattore importantissimo, al quale – purtroppo – nel nuovo smartphone gli ingegneri di LG hanno dato evidentemente poca importanza, e che ha reso il nuovo top di gamma dell'azienda sudcoreana potentissimo sulla carta, ma deludente nell'utilizzo di tutti i giorni.
A prescindere dai benchmark realizzati con AnTuTu o con gli altri tool per testare le prestazioni, che in effetti perdono il tempo che trovano, acquistando il G3 al day one e utilizzandolo quindi con la prima relase del software realizzato da LG, ci si trova tra le mani un dispositivo con un hardware che dovrebbe essere in grado di spedire l'uomo sulla luna, ma che in realtà risulta lento e scattante in molte delle operazioni basilari: ad esempio, quando si apre per la prima volta il menu delle applicazioni, la bellissima interfaccia grafica con la quale LG ha personalizzato Android 4.4 scatta, condizionando – negativamente – la user experience. Davvero un peccato.
Ricezione e batteria
Parliamoci chiaro. Siamo nel 2014. E nel 2014 parlare di ricezione in una recensione di un top di gamma dovrebbe essere scontato, perché siamo ormai giunti a un livello tale che in un dispositivo venduto a più di 500 euro e caratterizzato da hardware di altissimo livello ci si aspetta, anzi, si pretende una ricezione all'altezza di tutto il resto.
Purtroppo però, con il G3 qualcosa è andato storto. Il nuovo LG è assolutamente il peggiore tra i top di gamma per quanto riguarda la ricezione: in zone in cui il One M8 e l'S5 non hanno riscontrato problemi di sorta, a parità di gestore il G3 evidenzia molte difficoltà in ricezione, perdendo le reti 3G e 4G e ritrovandosi in Edge (o in GPRS) o addirittura disconnettendosi totalmente dalla rete. E' una cosa inaccettabile, che oltre a rendere totalmente inutilizzabile lo smartphone, influisce sensibilmente sulla durata della batteria.
Brutte notizie anche per quanto riguarda la batteria. Tutti gli appassionati che nel G2 hanno gridato al miracolo proprio per la fantastica autonomia, con il G3 purtroppo rimarranno delusi. E anche in questo caso entrano in gioco il risolutissimo display e la scarsa ottimizzazione software, che aumentano sensibilmente il battery drain rendendo difficoltoso arrivare a fine serata con un utilizzo medio.
Software
L'interfaccia grafica con la quale LG ha personalizzato Android 4.4 del G3 è un altro fattore difficile da valutare: al primo utilizzo non mi è piaciuta molto, ma poi me ne sono innamorato. A prescindere dalla scarsa ottimizzazione di cui abbiamo parlato a sufficienza, l'idea alla base della quale è stata sviluppata la nuova GUI di LG è tanto semplice, quanto funzionale: la "semplicità", appunto.
Dal punto di vista grafico, l'interfaccia introdotta con il G3 è un enorme passo in avanti per LG. Gli ingegneri di Seoul hanno estremamente semplificato l'esperienza utente nel nuovo top di gamma, eliminando tutte le applicazioni definite "inutili" dagli stessi utenti, e perfezionando lo stile della GUI con la quale nonostante siano state ovviamente personalizzate alcune funzionalità, come il multitasking, si ha – forse per la prima volta – la sensazione di utilizzare un Android Experience nel quale sono stati aggiunti una serie di tweaks che rendono il sistema più intuitivo, ma che non lo rivoluzionano.
Nonostante tutta questa "semplicità", LG ha introdotto una serie di funzionalità che identificano la sua GUI e ottimizzano l'interfaccia utente. Una su tutti è la Smart Notice, la versione sudcoreana di Google Now, che proprio come il servizio di Mountain View, comunicherà all'utente una serie di informazioni importanti, relative all'utilizzo stesso dello smartphone, e in funzione ad alcuni fattori come la posizione, l'orario del giorno etc: nel caso in cui ci fosse una chiamata persa, ad esempio, Smart Notice ricorderà all'utente di effettuare la telefonata.
Ottima anche l'altissima personalizzazione delle icone nella schermata principale, che non solo si potranno ridimensionare, ma che si potranno addirittura sostituire con delle immagini .
Presenti anche il KnockOn, con il quale è possibile attivare e disattivare lo schermo del dispositivo eseguendo un doppio tap sul display, e il DualWindow, con il quale si possono utilizzare due applicazioni contemporaneamente. Ma la novità, che è stata ormai introdotta in tutti gli smartphone della serie G e della serie L, è il KnockCode: con questa nuova funzionalità, per sbloccare gli smartphone di LG basterà eseguire una sequenza di tap sul display, con un ordine ben preciso. Le combinazioni disponibili sono 86.367 e sarà possibile riattivare il dispositivo dallo standby in modo rapido, intuitivo e veloce, grazie a una modalità di sblocco poco riconoscibile e utilizzabile anche con una mano su dispositivi con display dalle grosse dimensioni. Promossa.
Ottima anche la nuova Smart Keyboard, che può essere personalizzata sia nell'altezza che nel layout, che risulterà ottimizzato sia per l'utilizzo del dispositivo con una mano che per la digitazione in modalità landscape: in questo caso, proprio come succede con i tablet, la tastiera si dividerà per rendere la digitazione molto più comoda.
Insomma, l'interfaccia di LG è probabilmente tra le migliori mai viste in uno smartphone Android. Purtroppo però, anche in questo caso, una buona grafica è inutile se non è affiancata da un'altrettanto buona ottimizzazione: anche per colpa della altissima risoluzione degli elementi grafici, le (semplici) animazioni che caratterizzano la GUI nell'LG G3 di tanto in tanto scattano e subiscono sensibili rallentamenti. Inaccettabile in un top di gamma nel 2014.
Fotocamera
L'LG G3 è il primo smartphone al mondo ad utilizzare un rivoluzionario sistema di autofocus laser. Si tratta di una particolare tecnologia in grado di calcolare istantaneamente la distanza tra il dispositivo e il soggetto inquadrato, che rende molto più veloce gli scatti soprattutto in condizioni di scarsa luminosità.
Seppur non perfetto, il nuovo sistema di messa a fuoco introdotto con il G3 funziona abbastanza bene anche se il reale tempo di messa a fuoco, in alcune particolari condizioni di scatto, è ben distante dai 220ms tanto pubblicizzati dall'azienda.
A prescindere dalla reale utilità dell'autofocus laser, che più che un'innovazione ci è sembrata una semplice trovata di marketing, la qualità delle fotografie scattate con il G3 è di un livello sensibilmente più alto rispetto ai competitor.
Le fotografie scattate con il nuovo LG sono di una qualità eccezionale, anche in condizioni di scarsissima luminosità, dove il sensore da 13 megapixel utilizzato dall'azienda sudcoreana da il meglio di se e risulta molto più luminoso rispetto agli altri top di gamma: il risultato sono scatti ben bilanciati sia in saturazione che in temperatura, e davvero poco rumorosi anche in ambienti bui. Egregio anche il lavoro svolto dallo stabilizzatore ottico integrato, una chicca che a quanto pare tutte le altre aziende hanno deciso di non integrare nei propri top di gamma.
Probabilmente l'applicazione più semplificata dagli sviluppatori di LG è proprio quella relativa alla fotocamera. A differenza di tutti gli altri smartphone Android, con l'app Fotocamera nel G3 si punta e si scatta. Stop. Le possibilità di personalizzazione nello scatto sono veramente poche e addirittura l'HDR, che in tutti gli altri smartphone bisogna attivare con cognizione di causa, nel nuovo dispositivo di LG si attiva automaticamente.
Proprio come la maggior parte dei top di gamma presentati nel 2014, anche l'LG G3 è in grado di registrare video in 4K, ma a differenza di quanto accade ad esempio con l'S5, grazie al display QHD la differenza in qualità inizia a diventare molto evidente. Ottimi anche l'audio stereofonico e la stabilizzazione ottica.
Se la fotocamera posteriore del G3 è probabilmente una delle migliori che potrete trovare negli smartphone del 2014, quella dedicata ai selfie è tutta un'altra storia. La fotocamera anteriore utilizzata da LG è da 2,1 megapixel e seppur molto sensibile anche in condizioni di scarsa luminosità, dispone di un grandandolo praticamente inesistente e realizza scatti dalla qualità medio/bassa, che molto spesso risultano pastellati.
Conclusioni
Devo ribadirlo, ho molte difficoltà a giudicare questo G3. Le potenzialità dello smartphone di LG sono veramente tante, ma purtroppo l'azienda sudcoreana non è riuscita a valorizzarle. L'effetto visivo della metallic skin è bellissimo, ma è troppo scivolosa. Il display è sicuramente il migliore tra quelli attualmente disponibili nel mercato, ma il merito è più delle cornici ridottissime che della risoluzione QHD, e poi in ambienti molto luminosi non si vede benissimo. L'interfaccia grafica con la quale LG ha personalizzato Android 4.4 è tra le migliori mai viste in uno smartphone, ma purtroppo è ottimizzata davvero poco e – in alcuni casi – può risultare lenta e scattosa.
Anche le prestazioni generali e la ricezione lasciano desiderare, ma purtroppo siamo sempre li: le aspettative che, sulla carta, fa nascere la scheda tecnica del nuovo top di gamma sono tante, ma in realtà si rimane delusi quando poi si va a utilizzare giornalmente lo smartphone.
Insomma, molte delle imperfezioni e dei rallentamenti nel G3 dipendono dal software e siamo sicuri che gli sviluppatori di LG sono già a lavoro su una serie di aggiornamenti che, con il tempo, ottimizzeranno sempre di più il dispositivo. Per ora però il G3 è rimandato a settembre, con la speranza che arrivino gli update in grado di valorizzare le caratteristiche tecniche dello smartphone che, sulla carta, è uno dei migliori attualmente disponibili nel mercato. Solo sulla carta però.