LG sta lavorando a uno smartphone con 16 fotocamere: ecco cosa potrà fare
Gli smartphone da tre e quattro fotocamere ormai sono il passato. Dopo aver lanciato a sua volta un modello con tre unità sul lato posteriore, la coreana Lg ha intenzione di fare un salto in avanti e staccare gli avversari sviluppando un telefono provvisto di una fotocamera posteriore composta da ben 16 sensori e obbiettivi. La rivelazione arriva indirettamente dalla stessa società, che ha ottenuto in questi giorni un brevetto sul sistema che i suoi ingegneri sono ancora intenti a ideare.
Anche se se il prodotto è lontano dalla messa in commercio, il principio di funzionamento è ben descritto. Le sedici unità che compongono la fotocamera sono disposte su una griglia da quattro per quattro sensori, con obbiettivi disposti su una superficie leggermente convessa. In questo modo lo sguardo di ciascuno dei sedici elementi diverge leggermente rispetto a quello degli altri, e insieme riescono a catturare un'immagine di grandezza superiore al normale, che poi lo smartphone si occuperà di cucire insieme.
Ne esce una superfotografia della quale si possono scegliere le porzioni da conservare, ma non solo. Siccome ogni obbiettivo cattura ciò che vede da un'angolazione leggermente diversa rispetto agli altri, e siccome la maggior parte delle informazioni catturate da ciascuno sarà comunque in sovrapposizione con quelle catturate dai sensori adiacenti, in ogni foto scattata si può decidere da quale angolazione vedere ritratti i soggetti coinvolti, almeno in una certa misura.
Ridefinire i limiti di una fotografia e ingrandire i soggetti inquadrati senza perdita di definizione non è esattamente un inedito — era possibile farlo sui vecchi Nokia Pureview 808 e Lumia 1020 grazie ai loro sensori da 41 Mpixel; il trucco del cambio di angolazione invece lo si poteva ottenere con le promettenti ma ingombranti e poco fortunate macchine Lytro, eppure nel mondo degli smartphone si annuncia come un inedito particolarmente interessante. Resta solo da capire quanto occorra agli ingegneri di Lg per trasformare l'idea che hanno brevettato in qualcosa di realizzabile a bordo di uno smartphone a prezzi competitivi.