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Logan Paul è finito in tribunale per il video della foresta dei suicidi del 2017: cosa rischia

L’influencer è stato denunciato da una casa di produzione video che lo accusa di esserle costato milioni di dollari. Un film in produzione presso l’azienda e che avrebbe dovuto vederlo come protagonista è andato in fumo dopo la pubblicazione del video che ormai tre anni fa ha scatenato polemiche e critiche.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Lo YouTuber Logan Paul sta continuando a pagare le conseguenze  del video che realizzò nel 2017 a Aokigahara, in Giappone, ovvero nella cosiddetta foresta dei suicidi. Circa 3 anni dopo aver perso accordi milionari che stavano per consacrarlo come una star anche al di fuori della piattaforma di condivisione video, l'influencer è stato denunciato da una casa di produzione video che lo accusa di esserle costato milioni di dollari.

A riferirlo è stata la testata TMZ, secondo la quale la causa intentata allo YouTuber ha in qualche modo al centro proprio il video girato nel 2017 nel quale, tra le altre cose, è ripreso il cadavere di un uomo morto suicida. A quei tempi Paul, all'apice del suo successo, stava collaborando con chi ora lo sta portando in tribunale: la casa di produzione Planeless Pictures, la quale aveva in cantiere un film che avrebbe dovuto avere proprio l'influencer come protagonista. Il film, intitolato Airplane Mode, avrebbe dovuto vedere la partecipazione di Logan Paul nei panni di una versione caricaturale di se stesso, ma non solo: nell'accordo filmato con la casa di produzione era previsto che l'artista partecipasse anche in qualità di sceneggiatore e produttore. Paul dal canto suo aveva acconsentito ad aiutare la produzione ad ampliare il cast arruolando altri influencer come Jake Paul, Juanpa Zureta, Nick Bateman e Amanda Cerny.

Il film avrebbe dovuto riguardare proprio la crescente influenza delle personalità di Internet sulla vita quotidiana ed essere distribuito in modo inedito per i tempi, ovvero attraverso le piattaforme di condivisione. YouTube e altri social network sarebbero dovuti essere i canali di diffusione preferenziali del film, e a questo scopo — stando ai documenti ottenuti da TMZ — Planeless Pictures era riuscita a stringere un accordo da 3 milioni di dollari per i diritti di distribuzione del film con il colosso dei motori di ricerca Google.

Il grosso del progetto — è l'accusa della casa di produzione — si reggeva sulle spalle di Logan Paul, che con il video della foresta dei suicidi ha inferto un colpo fatale alla propria reputazione e di conseguenza a buona parte dei progetti nei quali era coinvolto ai tempi. Ora Planeless Pictures chiede all'influencer un risarcimento per i milioni andati in fumo in conseguenza del fallimento del film.

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