Puntuale più di un'orologio svizzero, Google continua la tradizione dei suoi Doodle e anche oggi trasforma la homepage del motore di ricerca per eccellenza, in onore del cinquecentoquarantesimo anniversario dalla nascita di una personalità italiana d'eccezione: Ludovico Ariosto.
Tutti gli utenti che si posizioneranno su www.google.com nella giornata di oggi infatti, al posto del tipico logo del colosso della tecnologia di Mountain View vedranno un'immagine molto particolare, i cui protagonisti saranno il drago (che forma la scritta Google), la lancia, la donzella sull'isola e l'ippogrifo. Si tratta di un chiaro riferimento all'Orlando Furioso, l'opera più importante del poeta e commediografo che nasceva a Reggio Emilia 540 anni fa: uno degli autori più celebri dei suoi anni, le cui opere simboleggiano una vera e propria rottura rispetto ai canoni del suo tempo e che di fatto è considerato come uno dei massimi esponenti della letteratura pre-illuminista.
L'anniversario della nascita di Ludovico Ariosto è un evento importante per il mondo letterario, e a ricordarne la nascita non è solo Google, ma anche il Comune di Reggio, insieme all’associazione Eutopia–Rigenerazioni territoriali e al Consorzio di Bonifica dell’Emilia centrale che hanno organizzato un'interessante giornata di commemorazione al Mauriziano, sua antica dimora.
Nato in una famiglia nobile membra della corte estense, per buona parte della sua vita Ludovico Ariosto ebbe rapporti con la famiglia d’Este, e fu proprio grazie alle conoscenze del padre che riuscì a entrare in contatto con alcuni dei letterari e dei poeti più importanti del suo tempo, appassionandosi ai componimenti in volgare. Nel 1516 pubblicò l’Orlando furioso, l'opera inserita nel Doodle di Google, nella quale riprese i temi raccontati da Matteo Maria Boiardo nell’Orlando innamorato.
L'Orlando Furioso
Nello specifico, il Doodle di Google si rifà a due canti ben precisi dell'Orlando Furioso: nel Canto VI vengono infatti descritti la lancia e il grifo, mentre nel Canto IX si trovano la fanciulla e il drago.
Scrive Ariosto nel canto VI dell’Orlando furioso:
Non è finto il destrier, ma naturale,
ch'una giumenta generò d'un Grifo:
simile al padre avea la piuma e l'ale,
li piedi anteriori, il capo e il grifo;
in tutte l'altre membra parea quale
era la madre, e chiamasi ippogrifo;
che nei monti Rifei vengon, ma rari,
molto di là dagli aghiacciati mari.Quivi per forza lo tirò d'incanto;
e poi che l'ebbe, ad altro non attese,
e con studio e fatica operò tanto,
ch'a sella e briglia il cavalcò in un mese:
così ch'in terra e in aria e in ogni canto
lo facea volteggiar senza contese.
Non finzion d'incanto, come il resto,
ma vero e natural si vedea questo.
Ecco quanto si legge nel canto XI:
Voi dovete saper ch’oltre l’Irlanda,
fra molte che vi son, l’isola giace
nomata Ebuda, che per legge manda
rubando intorno il suo popul rapace;
e quante donne può pigliar, vivanda
tutte destina a un animal vorace,
che viene ogni dì al lito, e sempre nuova
donna o donzella, onde si pasca, truova;
Nonostante il Doodle di oggi non sia accompagnato da animaizoni interattive o video di alcun genere, al di là dei riassunti brevi e della necessità che si ha a scuola di imparare a memoria l'inizio del poema e evidenziare il chiasmo, potrebbe essere un'occasione per iniziare a leggere l'Orlando furioso, le Satire e le altre opere di Ludovico Ariosto.