Una sorta di Tripadvisor, ma ad essere catalogati e votati non sono i ristoranti ma i poveri maschietti, vittime di un'applicazione malefica (disponibile per iOS ed Android) che permetterà alle dolci fanciulle di dare un rating a diversi particolari, dimensioni comprese.
Più o meno funziona così: si esce con lei per una sera e dopo saluto di fine serata, la gentil donzella si trasforma in men che non si dica in una delle protagoniste di Sex and the City, regina di gossip e pettegolezzi, che armata di smartphone inserisce il nome del mal capitato (con tanto di foto prelevata dal suo profilo di Facebook) ed inizia a spifferare tutto, da come si veste, a come bacia, fino ad arrivare a particolari piuttosto piccanti. In maniera del tutto anonima ed ovviamente nel (non)rispetto della sua privacy, s'intende.
Si chiama Lulu ed agisce come un vero e proprio motore di ricerca per le donne che vogliono scoprire alcuni aspetti relativamente importanti della personalità di un uomo, senza dover perdere tempo con noiosi appuntamenti.
Il tutto funziona tramite un login con Facebook, con il quale l'applicazione riesce a verificare il sesso ed i dati anagrafici di chi si iscrive, e sfruttanto ad un algoritmo segreto (ma sicuramente "altamente scientifico") le donne potranno giudicare pubblicamente (ma anonimamente) gli uomini, facendogli ottenere un vero e proprio punteggio che va da 1 a 10, rispondendo ad una sorta di questionario con il quale metteranno in evidenza determinati particolari del malcapitato.
Anche gli uomini possono accedere al network, ma ovviamente non potranno fare altro che leggere le proprie recensioni, creando un account per scoprire quante donne hanno guardato il proprio profilo e per creare alcuni hashtag per rappresentare al meglio se stessi.
Se tutto ciò vi suona sessista, è perchè probabilmente lo è. Daltronde chi ha mai deciso che il sessismo fosse solo al maschile? Non è altro che una sorta di confraternita sessuale virtuale al femminile, e va da se che se si fosse trattato di un'applicazione per valutare le donne, sarebbero immediatamente partite le polemiche ed il ban inevitabile dall'AppStore.
Lulu incarna un tipo di sessismo molto insidioso, reso ancora più particolare dal fatto che passa spesso inosservato, che sfruttando il giustificatissimo desiderio di rivalsa del popolo femminile dopo secoli di sottomissione, in realtà si basa su uno dei fenomeni più pericolosi e dannosi del web: la diffamazione anonima.