Marissa Mayer alla guida di Yahoo, nuovo passo falso o mossa strategica?
Che il gruppo Yahoo fosse in crisi lo sappiamo da tempo, ma che non riuscisse a trovare pace scommettendo su una lunga serie di decisioni inaspettate e che, con il tempo, si sono rivelate tutte sistematicamente sbagliate, questo è tutto un altro discorso e nessuno se l'aspettava.
Ora è arrivata un'ulteriore novità che già sta facendo discutere, Marissa Mayer è il nuovo CEO di Yahoo, la super-donna manager è stata scelta dagli azionisti per rilanciare il gruppo di Sunnyvale e ripresentare sulla scena del Web un brand storico che fatica a concorrere un un mercato spietato come quello delle new media companies.
La Mayer succede a Scott Thompson allontanato dalla guida del gruppo in conseguenza a una sua dichiarazione mendace su una laurea mai presa, il che ha sollevato la polemica degli azionisti ed ha costretto l’amministratore delegato alle dimissioni.
Parliamoci chiaramente e senza peli sulla lingua, Marissa Mayer è uno dei migliori nomi in circolazione che Yahoo potesse scegliere, non stiamo parlando di una novellina ma di una super manager che, tra l'altro, è stata per anni uno dei volti di Google e che ha scalato i vertici del colosso fino alla carica di vicepresidente, contribuendo alla nascita di prodotti che oggi usano centinaia di milioni di persone in tutto il mondo come Gmail, Google News e Google Immagini, Google Maps, Google Earth e Street View.
Tutte le variabili sembrerebbero far intravedere un futuro ricco di speranza per Yahoo eppure…la notizia della nuova nomina è stata accompagnata da un altro annuncio: Marissa Mayer è incinta e partorirà ad ottobre.
Lungi da me fare discorsi sessisti e non ho la benché minima intenzione di parlare del ruolo della donna nel mondo del lavoro poiché penso semplicemente che non ci sia nulla da dire, la donna ha pari diritti e deve avere pari opportunità in tutti i campi e su tutti i fronti, penso anche che le donne abbiamo una marcia in più, una naturale predisposizione a prendere decisioni scomode e a gestire il multitasking molto meglio di noi uomini, ma mi chiedo se per Yahoo si rivelerà una scelta giusta affidare una multinazionale sull'orlo del fallimento a un Ceo che, per forza di cose, dovrà assentarsi per un certo periodo e lasciare libera una poltrona che è già vuota da troppo tempo.
Per Yahoo questo è il quinto cambio alla guida nell'arco di cinque anni, forse l'azienda più che un nuovo numero uno avrebbe avuto bisogno semplicemente di continuità, i 15 mila dipendenti forse avrebbero avuto bisogno solo di credere in un progetto, di avere una visione a lungo termine e di non dover vivere ogni giorno con la paura di ricevere una lettera di licenziamento a causa dei tagli messi in atto da questo a da quell'altro ceo piazzato lì da un gruppo di azionisti stanchi di vedere crollare i titoli in borsa.
Quelli che sono ancora più malpensanti di me hanno addirittura proposto una teoria interessante ma forse poco credibile, la Mayer sarebbe stata messa lì in previsione di una possibile acquisizione da parte di Google che potrebbe così avere una corsia preferenziale rispetto alla Microsoft che già tentò di acquisire Yahoo qualche anno fa e che ha un rapporto di fiducia con gli azionisti essendo già corsa in aiuto del gruppo con ingenti accordi economici che riguardano sia l'advertising che la ricerca online. Fantateorie? Marissa Mayer riuscirà a risollevare le sorti del colosso americano?