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Mark perchè hai comprato Instagram? Forse hai scoperto il segreto della Serendipity?

Tutti si domandano come mai Facebook abbia speso così tanti soldi per una startup così giovane. La spiegazione ovvia dovrebbe essere legata ai numeri da record di Instagram, ma in realtà c’è un aspetto che nessuno finora ha preso in considerazione…
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In queste ore tutti si stanno facendo una ed una sola domanda: perchè Facebook ha deciso di spendere 1 miliardo di dollari, poco prima della quotazione in borsa, per acquisire Instagram? Su Twitter e sui vari siti di informazioni è partita ormai una battaglia delle teorie, alcune realistiche altre molto fantasiose, che difficilmente terminerà con una soluzione, anche perchè per sapere qual'è il vero motivo per cui Mark abbia deciso di aprire il borsellino dovremmo solo vivere nella sua mente (o far parte del suo consiglio di amministrazione).

Di certo questa acquisizione farà molto discutere nel bene e nel male, se da una parte c'è chi grida alla "furbata" perchè pensa che Facebook abbia solo bruciato sul tempo altre società che avevano mire di conquista verso Instagram, dall'altra c'è chi si chiede come mai sia stata spesa una cifra del genere per una startup che ha pochi mesi di vita e che, diciamoci la verità, non è che abbia inventato l'acqua calda.

Infatti se vogliamo fare un ragionamento senza peli sulla lingua Instagram non è che faccia poi chi sa che cosa di speciale, in pratica applica dei semplicissimi effetti grafici alle fotografie scattate e permette a chiunque utilizzi uno smartphone Apple e  – da pochi giorni – Android di condividere queste foto sia sui vari social network che con gli altri utenti che utilizzano l'applicazione.

Eppure Instagram è divenuto un vero e proprio fenomeno di massa, utilizzare Instagram fa molto cool e i numeri non fanno altro che confermare la bontà dell'idea.

Ma qual'è quest'idea? Sarà stato il nome particolarmente azzeccato e facile da ricordare (eppure il primo nome dell'app sapete qual'era? Burbn), sarà la stata la giustissima mossa di rilasciare da subito le Api per poter creare un florido ecosistema di applicazioni esterne a integrazione di alcuni servizi mancanti nell'app nativa (vedi l'ottimo Followgram di Fabio Lalli e Lorenzo Sfienti) sarà stato che Instagram è sbarcata nel posto giusto al momento giusto (sull'App store poco prima dell'uscita dell'iPhone 4s e della sua bellissima e potentissima fotocamera)… eppure sembra esserci altro.

Cercherò di fare quello che oggi state facendo tutti quanti, mi domanderò quali sono i motivi per cui Mark abbia deciso di fare questa scelta e alla fine vi proporrò la mia modestissima opinione sul "reale" motivo di questa acquisizione.

Facebook ha comprato Instagram per la tecnologia?

Attraverso i 16 differenti tipi di filtri messi a disposizione dall'applicazione anche il semplice possessore di smartphone può applicare effetti molto belli e professionali a qualsiasi foto scattata con il telefonino, ma se vogliamo parlare di filtri non possiamo non partire da un presupposto: Instagram non ha inventato i filtri per le immagini digitali. Basta cercare "filtri fotografici photoshop" su Google e capirete perchè.

Quel che piuttosto ha fatto è stato sdoganare l'utilizzo degli effetti, delle maschere e dei filtri a un mercato ben più ampio e dal potenziale infinito, quello della fotografia amatoriale post-smartphone. Insomma il fenomeno di massa è decisamente partito con Instagram ma questo non vuol dire che non esistano altre applicazioni per modificare al volo le fotografie. Ne sono sempre esistite e anche dopo il boom di Instagram ne sono nate tante altre con effetti ancora più numerosi e qualitativamente impressionanti (provate Pathpicplzcolor).

Anche per quanto riguarda la scelta dei filtri un esperto di fotografia digitale saprà confermarvi che quelli scelti da Instagram non sono l'invenzione del secolo, se non mi credete guardate questa conversazione su Quora dove si capisce che chiunque conosca un po' di codice possa creare in poco tempo gli stessi identici filtri utilizzati da Instagram. Anche andando avanti nella lettura di alcuni thread su Quora emerge che è lo stesso Ceo Kevin Systrom ad ammettere la semplicità dei primi filtri pubblicati nelle prime versioni dell'app.

Un'altra peculiarità di Instagram è la possibilità di condividere le immagini anche al di fuori della piattaforma stessa. Che sia questo il motivo di tanta attenzione da parte di Zuck? Ok è una gran figata poter pubblicare su Twitter e su Facebook le foto ultra-ritoccate che abbiamo scattato nelle gita di pasquetta, ma alla fine si tratta di un semplice pulsante di condivisione, nulla che gli ingegneri di Facebook non siano in grado di sviluppare in una nottata con pizza e birra davanti alla tv.

Eppure questa funzionalità è stata citata proprio nell'annuncio di Mark, forse a Palo Alto pensano che permettere di portare fuori le persone da Facebook con un pulsante installato nelle fotogallery delle immagini di oltre 800 milioni di persone non sia proprio una genialata. Quindi direi che dal punto di vista della tecnologia utilizzata, Instagram non offre nulla di più di quanto Facebook possa tranquillamente implementare in pochi giorni di lavovo.

Facebook ha comprato Instagram per i suoi numeri strabilianti e per rubarla alla concorrenza?

Certamente Instagram è una realtà sulla cresta dell'onda e da quando è nata non ha fatto altro che macinare record su record. Per avere conferma del successo dell'applicazione basta riassumere in poche righe la altrettanto breve ma fulminante storia della startup fondata da da Kevin Systrom e Mike Krieger:

  • Instagram fu pubblicamente rilasciato nell'App Store il 6 ottobre 2010.
  • Dopo soli tre mesi raggiunse 1 milione di utenti registrati.
  • Nel giugno del 2011 Instagram raggiunse i 5 milioni di utenti.
  • Luglio del 2011 di aver raggiunto la soglia di 100 milioni di foto condivise da tutto il mondo e 150 milioni il mese successivo.
  • Meno di un anno dopo il suo lancio ufficiale, Instagram, supera i 10 milioni di utenti.
  • A marzo 2012 Instagram raggiunge 30 milioni di utenti e annuncia il lancio imminente dell'app anche sulla piattaforma Android, lancio che avviene il 3 aprile 2012
  • 4 aprile 2012, un giorno dopo il lancio su Android, aveva già registrato 1 milione di download.

Sono stastistiche di tutto rispetto. Eppure pensate realmente che Facebook abbia bisogno di 30 milioni di utenti rubacchiati a destra (app store) e altrettanti rubacchiati a sinistra (su android sicuramente andrà altrettanto bene)?

Purtroppo non sono riuscito a trovare statistiche aggiornate dei download, anzi se avete qualche dato mi farebbe piacere approfondire, ma dall'ultima rivelazione che sono riuscito a trovare, risalente a più di un anno fa, l'applicazione di Facebook su iTunes era stata scaricata già 150 milioni di volte (quindi si presuppone che oggi abbia almeno superato i 200 milioni di utenti) mentre sul Google Play Store c'è scritto che l'app è stata scaricata dai 100 ai 500 milioni di volte, di certo non un dato preciso, ma emerge che l'app è stata scaricata almeno un minimo di 100 milioni di volte. Secondo voi sono numeri paragonabili a quelli di Instagram?

Facebook ha comprato Instagram perchè fa un sacco di soldi?

Beh sicuramente non è questo il motivo, semplicemente perchè Instagram non guadagna neanche un dollaro.

Si tratta di una giovane startup, con pochi ingegneri, che finora si è focalizzata sulla progettazione del prodotto e su quello che era il primo grande obiettivo: entrare nel mercato Android. Di certo i due fondatori sono stati assistiti da persone che sanno fare il loro mestiere, infatti come ogni startup americana era riuscita ad ottenere tanti milioni di investimenti tra i quali $500k iniziali da Andreessen Horowitz, $7M da un altro gruppetto di angels tra cui Adam D'angelo (ex-facebook attuale Ceo di Quora) e Jack Dorsey (fondatore di Twitter) e pensate che solo nelle ultime settimane aveva ricevuto altri $40 milioni di investimenti che avevano portato la sua valutazione a $500 milioni secondo l'autorevolissimo WSJ.

Non dimentichiamo quindi che Instagram è giovane, giovanissima: è nata in appena 8 settimane di lavoro, ed è ovvio che sia in piena evoluzione e che non abbia ancora pensato alla creazione di un valido modello di business, e poi Twitter ci insegna che prima di pensare ai soldi bisogna capire bene come monetizzare senza infastidire gli utenti.

Facebook ha comprato Instagram per fare bella figura in quotazione

Parliamoci chiaro, acquisire una delle startup più cool e promettenti del mercato, magari utilizzata dalla maggior parte dei colletti bianchi di wall street, non è un bel biglietto da visita griffato?

Certo che lo è infatti questa è una delle teorie più gettonate in queste ore. Il problema è che è una motivazione piuttosto debole, magari incosciamente Mark voleva davvero comprarsi il giocattolino prima di entrare nelle grinfie di Wall Street, dove ogni soldo che spendi e che fai entrare deve essere ben motivato, e probabilmente la tempistica dell'acquisto è motivato da questo fattore, ma non di certo la motivazione reale.

E se Zuckerberg avesse scoperto il segreto di Instagram?

Eccoci giunti finalmente a tutto quello che non è stato detto ma solo sottinteso nell'annuncio di Mark, un annuncio appassionato, quasi emozionato, dal quale traspariva un sentimento non contestualizzato alla realtà dei fatti. Se andate a vedere i due annunci, l'uno di Mark e l'altro di Kevin, sembra quasi che i ruoli siano invertiti e che Mark rappresenti la giovane startup squattrinata e Kevin il rampollo della società moderna con l'azienda di 100 miliardi di dollari.

Perchè? Perchè spendere un miliardo per questa startup? Perchè Mark sembra essere quasi emozionato?

Beh forse perchè nessuno dei punti sopra elencati è il reale motivo per cui Mark ha speso tutti questi soldi, non si tratta della tecnologia, non si tratta  del numero di utenti, ma si tratta della capacità unica che Instagram ha di far innamorare le persone a primo colpo.

Serendipity è un termine, una sorta di neologismo, che viene utilizzato per far capire la sensazione che si prova quando si scopre una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra.

Instagram è una piattaforma basata sulle emozioni ed è proprio grazie a questa unicità che è diventata improvvisamente un successo globale. A mio avviso l'unica cosa che Instagram ha in più rispetto alle altre applicazioni è la capacità di creare Serendipity, di creare emozioni e di riuscire a tenere incollato all'applicazione l'utente che riesce a interagire in maniera completa con le poche e comode funzionalità di socializzazione offerte dall'app.

Se hai mai provato Instagram allora riuscirai a capire cose voglio dire: il feeling con l'applicazione è immediato e utilizzandola scacci via in pochi secondi quel velo di timidezza o di pudore che prima giustificavi con la mancanza di capacità tecniche. Instagram spazza via tutto in un secondo, scatti una foto e decidi che effetto applicarle in modo da trasformare una mezza schifezza di fotografia in una vera opera d'arte (almeno per te), a quel punto guardando la fotografia trasformata in quel modo, prendi coraggio, dici a te stesso che allora forse con la tecnologia non sei un buonanulla e che la colpa era del triste destino che fino ad allora non ti aveva portato ad Instagram, l'unica in grado di trasformare un diamante grezzo in uno strabiliante gioiello, così come a volte capita nella vita di tutti i giorni, quando avvolto tra i pensieri di una giornata pesante pensi "nessuno può capirmi".

E poi scopri che ci sono tantissime persone che possono capirti e che sentono questo questo tuo stesso bisogno e che come te scattano foto a tutte le cose che trovano in giro. Non sei più solo e ora hai il coraggio di mostrare in pubblico una parte intima di te, anche perchè non sei più costretto per forza a condividerla con tutto il mondo, con i colleghi che ti giudicano, con gli amici che ti prendono in giro…volendo puoi decidere di lasciare i tuoi scatti su Instagram, come se fosse un piccolo ritrovo di nicchia dove la tua privacy viene rispettata, al massimo può capitare che altri utenti vengano a vedere le tue foto, ma la sensazione che hai grazie a Instagram è che questo lo facciano per il vero senso artistico che tu, aiutato giusto "un pochettino" dai filtri, sei riuscito a dare a quello scatto.

Tirando le somme, Instagram ha proprio quello che Facebook ritiene essere uno degli aspetti verso cui non può prescindere se vuole continuare a crescere nonostante i problemi legati alla privacy e a Google che gli sta sempre con il fiato sul collo: Facebook  ha bisogno di una community appasionata che ami rimanere su Facebook, ha bisogno di ricreare nei suoi 800 milioni di utenti iscritti quel delizioso e travolgente sentimento di Serendipity che Instagram è riuscita a ricreare all'interno della sua piattaforma.

E per ricreare questo sentimento all'interno di Facebook Mark non poteva fare altro che far suo tutto il pacchetto, che comunque comprende anche un bel brand, bei numeri e un bel team appassionato e non ancora coinvolto dalle logiche del potere che offuscano la capacità creativa e innovativa.

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