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Opinioni

Mark Zuckerberg al Mobile World Congress 2014: “voglio connettere il mondo”

Ospite d’eccezione al Mobile World Congress, il CEO di Facebook parla di Internet.org e di digital divide,l con lo scopo di portare la rete in quei due terzi del pianeta ancora senza connessione.
A cura di Dario Caliendo
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Il Mobile World Congress di Barcellona si apre con un ospite d'eccezione. Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella giornata d'apertura della più importante vetrina internazionale per il mondo della telefonia mobile, parla di digital divide e del rapporto tra le nuove tecnologie ed i Paesi emergenti.

Introdotto da David Kirpatrick, l'autore del libro The Facebook Effect, Zuckerberg ha messo subito bene in chiaro (qualora ci fossero stati ancora dubbi) che tutte le sue energie sono rivolte al progetto Internet.org. "La scarsa penetrazione di Internet non è dovuta a barriere tecnologiche" – spiega il CEO di Facebook – “i 1.500 dollari che si possono arrivare a spendere per un piano dati annuale possono essere considerati nulla nei paesi in cui la connettività è già più che diffusa, ma sono troppi per i paesi in via di sviluppo”. Il suo progetto principale è diventato quindi quello di riuscire a poter garantire a tutte le persone nelle zone in cui internet non è ancora alla portata di tutti, l'accesso a tutta una serie di servizi basilari "come Wikipedia, il servizio del meteo, le news etc". Per poterlo fare sarà però necessario riuscire a garantire un servizio di connettività a basso costo, e per riuscirci è essenziale la collaborazione delle aziende e degli operatori.

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Si può fare. E a dimostrarlo sono i risultati ottenuti grazie ad un progetto realizzato con Globe, che ha reso disponibili gratuitamente nelle Filippine una serie di servizi (tra cui Facebook Messenger) ed in due anni ha praticamente raddoppiato il numero delle persone connesse alla rete.

INTERNET.ORG – I progetti dei quali si è parlato sono tanti e nel corso della conferenza stampa è risultato ancora più chiaro quale sia il prossimo traguardo di Zuckerberg: stimolare e promuovere la diffusione della connettività ad internet nei Paesi in via di sviluppo.

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Assieme a Nokia, Opera, Samsung, Qualcomm ed Ericsson, Zuckerberg è infatti tra i fondatori di Internet.org, un'organizzazione che si occupa di trovare le soluzioni per l'eliminazione del digital divide a livello mondiale e portare la connettività in quei due terzi del pianeta dove ancora oggi la rete non è alla portata di tutti.

SocialEDU

SocialEDU è un progetto nato grazie collaborazione tra Nokia con il Governo del Ruanda, EDX ed il gestore di telefonia mobile locale Ariel, con lo scopo di offrire agli studenti del Ruanda l'accesso gratuito ad una piattaforma di formazione online, accessibile via cloud anche tramite dispositivi mobili (offerti dall'azienda Finlandese praticamente a prezzo di costo).

Un nuovo laboratorio per Ingernet.org

Grazie ad Ericsson sono da poco iniziati i lavori per la realizzazione di un nuovo laboratorio in Facebook, che diventerà il cuore di Internet.org, grazie al quale gli esperti dell'associazione elaboreranno e studieranno le possibili soluzioni per supportare e coinvolgere maggiormente le comunità delle zone dei Paesi emergenti coperte da una connettività alla rete molto limitata.

Unilever

Con lo scopo di aumentare la penetrazione di internet in India (attualmente ferma solo al 13%), il progetto della multinazionale Unilever è finalizzato alle comunità rurali indiane, in cui l'accesso ad internet è ancora rarissimo, e tenta di comprendere e superare gli ostacoli (anche sociali) della diffusione dell'uso di internet nel Paese.

CONNETTERE IL MONDO E STIMOLARE LA CRESCITA ECONOMICA – E' palese che far crescere il processo di digitalizzazione di un Paese porti ad una stimolazione non indifferente della crescita economica, aumentando il PIL ed i posti di lavoro e permettendo un consistente aumento della produttività.

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Lo scopo di Zuckerberg è proprio questo: connettere il mondo, stimolare la digitalizzazione dei Paesi emergenti e – indirettamente – aumentare il numero degli utenti che, in un modo o nell'altro, si connetteranno ad una delle sue piattaforme.

Tutto ciò che ha realizzato Facebook è stato di dare alle persone di tutto il mondo il potere di connettersi. Ci sono enormi barriere nei Paesi in via di sviluppo che impediscono il collegamento dell’economia della conoscenza. Internet.org riunisce partner globali che lavoreranno insieme per superare queste sfide.

Una strategia ampia, che in un certo senso spiega anche l'interesse del CEO di Facebook per WhastApp, una piattaforma il cui appeal è ben distante da quello del social network più famoso del mondo, e la cui utenza principale è distribuita al di fuori degli Stati Uniti d’America, soprattutto in Cina (un Paese nel quale il social network e bandito) e nei Paesi emergenti. Un particolare importantissimo che evidenzia ancora di più l’importanza che Zuckerberg da proprio alle zone in via di sviluppo, nelle quali gli utenti sfruttano la piattaforma di messaggistica istantanea per comunicare con lo smartphone, anche tramite WiFi in punti geografici non coperti dalla rete cellulare, oppure in Paesi nei quali le tariffe per le connessioni mobili sono ancora proibitive.

Zuckerberg ha inoltre ribadito di essere convinto del valore di WhatsApp, e ha praticamente garantito che "gli utenti della piattaforma di messaggistica istantanea arriveranno presto al miliardo e che l'applicazione continuerà ad operare autonomamente".

In effetti però, ritornati con i piedi per terra dopo lo stupore per l'enorme cifra sborsata per acquisire WhatsApp, la preoccupazione degli utenti di tutto il mondo alla notizia di questa novità è stata immediatamente rivolta alla privacy e Zuckerberg pare esserne cosciente: il CEO di Facebook ha ricordato che i dati inviati tramite la piattaforma di messaggistica istantanea “non vengono archiviati e sarebbe stupido cambiare le cose”. Non sono mancate le battute anche sulla “scarsa trasparenza della Nsa” e su quello che è stato un vero e proprio scandalo che “si poteva evitare”.

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Nel mondo della messaggistica istantanea non cambierà nulla quindi, neppure per gli utenti di Snapchat che potranno continuare ad utilizzare un'applicazione del tutto autonoma: al termine della conferenza stampa Zuckerberg ha lasciato il palco con il sorriso sulle labbra ed assicurando tutti i presenti che dopo la spesa folle fatta per acquistare WhatsApp, ha intenzione di stare fermo per un po. Ma conoscendolo, abbiamo i nostri dubbi.

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