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Mark Zuckerberg sul palco del Saturday Night Live

Mark Zuckerberg incontra il suo alter ego cinematografico, Jesse Eisenberg, e quello televisivo, Andy Samberg, sul palcoscenico del Saturday Night Live.
A cura di Anna Coluccino
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zuckerberg snl

Come da tradizione, il Saturday Night Live della scorsa settimana ha avuto la consueta special guest alla presentazione. Stavolta si è trattato di Jesse Eisenberg, attore che si sta guadagnando l'attenzione di critica e pubblico anche grazie al ruolo di Mark Zuckerberg in uno dei migliori film dell'anno: The Social Network. Eisenberg ha addirittura ricevuto una nomination all'Oscar per la sua interpretazione, e dovrà vedersela con mostri sacri come Jeff Bridges (alla sesta nomination con una vittoria nel 2009), Colin Firth (alla seconda nomination) e Javier Bardem (alla terza nomination e una vittoria nel 2007). Ma la vera sorpresa dello scorso sabato non è stato Eisenberg, che pure si è dimostrato un capace e brillante affabulatore, ma la presenza di Mark Zuckerberg in carne ed ossa che, sebbene non sembrasse perfettamente a proprio agio davanti alle telecamere, ha saputo tenere la scena e scherzare su temi caldi come, per l'appunto, il film di Fincher.

Ma non è tutto. Oltre ad Eisenberg, Zuckerberg ha incontrato anche Andy Samberg, l'attore che ogni settimana veste i panni del papà di Facebook all'interno del Saturday Night Live, facendone una caricatura che è diventata un vero e proprio cult per tutti gli amanti della sketch comedy. Insomma, i Zuckerberg sul palco, ad un certo punto, erano tre.

Nonostante la godibilità del siparietto comico, che si chiude con qualche freddura sul film di Fincher che, com'è noto, non ha incontrato il favore di Mark, non si può non rilevare che il papà di Facebook abbia messo in piedi una vera e propria "operazione simpatia", destinata a riconquistare la fiducia degli investitori, dopo le discutibili decisioni prese da Goldman Sachs, e l'affetto del pubblico che, nonostante tutto, continua a considerarlo un imprenditore cinico e spietato, sebbene avvolto da un alone di timidezza.

Basterà dimostrare di sapersi prendere gioco di se stessi per conquistare gli statunitensi? Forse no. Ma è un primo passo.

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