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Meno internet e compiti per casa per i bambini: la nuova legge cinese

Il legislatori della Repubblica Popolare hanno approvato una legge che promuove una nuova educazione familiare. I genitori, supportati dai governi locali che ridurranno il carico di lavoro scolastico, dovranno garantire che i figli passino meno tempo su Internet. Una proposta a cui si aggiunge quella relativa alla prevenzione “dalla femminiliazzazione degli adolescenti maschi”
A cura di Ivano Lettere
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Nel corso di una sessione del Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo, i legislatori cinesi hanno approvato una legge che promuove una nuova educazione familiare la cui entrata in vigore è prevista per l'1 gennaio 2022. Scopo principale di questo provvedimento è ridurre la "doppia pressione" esercitata dai compiti a casa e dal tutoraggio domestico che grava sulle spalle dei bambini. I genitori dovranno impartire un insegnamento basato sui valori della cultura cinese e, a tal fine, lo Stato, le scuole e la società forniranno mezzi e sostegno e si assicureranno che i bambini non passino troppe ore su internet.

I particolari della legge

Secondo quanto riferito da Xinhua, agenzia di stampa ufficiale della Repubblica Popolare Cinese, la disposizione delegherà i governi locali a garantire che venga ridimensionato il carico di lavoro a cui devono far fronte gli studenti. In più, è prevista una responsabilizzazione delle famiglie, le quali dovranno organizzare il tempo libero dei figli: più riposo ed esercizio fisico e meno ore passate a giocare online. Un'attività, quest'ultima, recentemente definita "oppio spirituale" in un articolo redatto da un media governativo e pubblicato sull'Economic Information Daily. A fine agosto, il governo cinese aveva deciso che i colossi dei videogiochi (per esempio Tencent e NetEast) avrebbero dovuto limitare l'attività ludica online dei minori a solo tre ore alla settimana. Dall'approvazione degli scorsi giorni deriverà anche un altro scenario: se dovesse essere riscontrato un "comportamento molto cattivo" da parte del minore, il padre e la madre potranno essere puniti sulla base di una legislazione su cui sta lavorando il parlamento cinese.

Virilità e calo demografico

A inizio settembre, il governo aveva ordinato ad alcune emittenti televisive di non promuovere un'idea distorta dell'uomo, raffigurandolo come una "femminuccia". Provare a contrastare "l'uomo-Sissi" era un modo per arginare l'effetto dell'industria dello spettacolo che, secondo le autorità, sta traviando i giovani cinesi. Il regolatore delle trasmissione della Cina aveva chiesto ai media cinesi di "resistere risolutamente all'abitudine di mostrare ricchezza e divertimento, pubblicizzare pettegolezzi e privacy, argomenti caldi negativi, volgari celebrità di Internet, e apprezzare senza limiti la bruttezza, e altre tendenze di intrattenimento".

Ora, questa nuova legge, che induce le famiglie a spendere maggior tempo a plasmare la mente dei propri figli si aggiunge alla prevenzione dalla "femminilizzazione degli adolescenti maschi". In questo caso, la soluzione al problema arriverebbe per esempio dallo sport: il ministero dell'istruzione ha esortato le scuole a promuovere il calcio nei campus. La paura che i giovani cinesi perdano pezzi di "virilità" nasce anche dall'idea che le possibili "deviazioni" dal tracciato solcato per loro dalla tradizione incidano negativamente sullo sviluppo demografico della Cina. L'ultimo censimento, pubblicato a maggio, dimostra infatti che, nonostante l'accantonamento della politica del figlio unico, la crescita della popolazione cinese è ai minimi storici.

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