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Mercato in smartphone ancora in calo, bene solo le aziende cinesi

Il rallentamento nelle vendite già fatto registrare nel corso dell’anno scorso ha caratterizzato anche i primi tre mesi del 2019. Il mercato è in declino in tutto il mondo e per tutti i produttori fatta eccezione per i cinesi. Oppo e Vivo fanno meglio dell’anno scorso, unici insieme a Huawei che è cresciuta del 44,5%.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Smartphone con sistema operativo Android (Getty).
Smartphone con sistema operativo Android (Getty).

Non si arresta la frenata del mercato degli smartphone, che nel 2018 ha fatto registrare un calo su base annuale per la prima volta da quando esiste l'intero settore. Gli ultimi dati trimestrali diffusi da Gartner raccontano infatti di un primo trimestre del 2019 particolarmente spento, durante il quale sono stati venduti 373 milioni di smartphone a livello globale. E se il numero può risultare comunque impressionante, messo in relazione allo stesso trimestre dell'anno scorso dipinge un declino del 2,7%. Stando alla società di analisi la domanda è risultata particolarmente spenta per via dello scarso entusiasmo dei consumatori dimostrato per gli smartphone di fascia alta, ma anche per via di dispositivi di fascia media e bassa che ormai rimangono utilizzabili per periodi di tempo più lunghi e rendono meno necessario comprarne di nuovi.

Chi sale e chi scende

Tra i produttori sembra andare bene solo alle cinesi. La capofila Samsung è passata da 78,5 milioni di smartphone venduti a 71,6, mentre Apple – al terzo posto – è scesa da 54 a 44. Oppo e Vivo sono in quarta e quinta posizione e passano rispettivamente da 7,3 e 6,1 a 7,9 e 7,3 milioni di smartphone venduti, ma il primato della crescita spetta alla cinese Huawei: solo un anno fa il colosso di Shenzhen era tenuto a rigorosa distanza dalla casa di Cupertino con 40 milioni di smartphone venduti, mentre nel primo trimestre di quest'anno è passato in seconda posizione con 58 milioni e realizzando una crescita dal 44,5%.

Huawei, crescita spezzata

Difficile però prevedere come andrà in futuro per il gruppo: finita nel mezzo della guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina, Huawei si è vista chiudere le porte in faccia da numerosi produttori di hardware e software statunitensi e non solo. Se la situazione non si sblocca, in futuro la società potrebbe avere problemi non solo a smerciare i propri dispositivi, ma anche a costruirne di nuovi e competitivi, lasciando campo libero alla ripresa di Apple e Huawei ma anche delle altre rivali del settore.

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