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Mercato IT, crollano i consumi in Italia e in Europa ma gli smartphone resistono

Gli effetti della crisi si ripercuotono su tutto il mercato tecnologico con eccezione dei devices mobili, persino l’inossidabile tubo catodico segna un -18,3% a livello europeo.
A cura di Angelo Marra
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"Toglietemi tutto ma non il mio smartphone". Sembra questo il leit motiv che traspare dall'ultima ricerca curata dall'European Information Technology Observatory relativa ai consumi in ambito IT del Vecchio Continente. L'Italia, si sa, è colpita fino al cuore dalla crisi economica e naturalmente il mercato tecnologico ne risente come gli altri, con un profondo calo dei consumi che però si distribuisce in maniera diversificata a seconda dei settori presi in esame.

Se la crescita europea è prevista con un +5,1% quella italiana si assesta a -1,8%, con una spesa di 25,1 miliardi di euro e un rosso che contagia quasi ogni ambito, da servizi IT (-1,9%), ai software (-0,9%) all'hardware (-2%).  Ad essere maggiormente colpito è il comparto dei personal computer, con un calo di ben 11,3 punti percentuali rispetto al 2011 mentre i notebook sembrano dominare il mercato con il 57% di vendite, seguiti dai desktop (28%) e dai netbook (15%) anche se il trend generale rimane profondamente negativo.

Crisi del settore IT? In parte, poichè dinnanzi ad un crollo dei dispositivi tradizionali la ricerca "ICT Market Report 2012/13" segna una crescita dei devices mobili, primi tra tutti gli smartphone, volano di una risalita prevista dell'1,2% in Europa e dell'1% in Italia. Nel nostro paese sono stati venduti 24,4 milioni di terminali che da soli rappresentano il 36% di tutto il settore mobile anche se la crescita è legata più all'accesso alla rete e al consumo di contenuti online (+3,7%) che al tradizionale traffico voce, calato invece del 4,3%.

"Nel 2012 il mercato mondiale dell'ICT mostra segni positivi di crescita, trainato dalla Cina e dagli altri Paesi BRIC e guidato dalla straordinaria diffusione degli smartphone e tablet e dallo sviluppo del cloud computing", ha affermato Bruno Lamborghini, Presidente dell'Advisory Board di EITO e vicepresidente di AICA. "Ai segnali di crescita del mercato ICT europeo si contrappone la persistente criticità del mercato italiano. Il nostro gap strutturale nell'informatica è quasi uno spread ed è documentato anche dal basso rapporto degli investimenti IT su PIL pari all'1.8% contro il 3.4% della Germania. Le azioni previste dall'agenda digitale italiana devono accelerare il superamento di questo divario che ha pesanti effetti negativi sulla produttività e competitività del nostro paese."

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