Secondo uno studio effettuato dalla UK United Chiropractic Association, utilizzare i dispositivi mobili per un lungo periodo di tempo e scambiarsi messaggi di testo con una frequenza troppo elevata, può accorciare sensibilmente le aspettative di vita medie degli utenti, causando problemi cardiovascolari che, nel tempo, potrebbero aumentare il rischio di morte precoce in età avanzate.
LA CAUSA – Il problema fondamentale è nella postura che involontariamente viene adottata quando si utilizzano i dispositivi mobili, caratterizzata da testa bassa e spalle arrotondate, che renderebbe più complicato il processo respiratorio proprio perché i muscoli risulterebbero più contratti, ed influenzerebbe negativamente anche il sistema nervoso, il cuore ed i polmoni, che perderebbero la propria piena efficacia.
"Quando utilizziamo un dispositivo mobile, in genere tendiamo ad abbassare la testa ed arrotondare le spalle, adottando una postura inclinata in avanti" – spiega Estelle Zauner-Maughan, membro esecutivo della UCA – "Chi utilizza molto e con costanza questa tipologia di dispositivi, aumenta sensibilmente il rischio di avere problemi soprattutto alla la parte superiore ed alla parte posteriore del collo, generando un'importante sollecitazione della curvatura della schiena".
PROBLEMI A LUNGO TERMINE – E' evidente che questa tipologia di problema sia caratterizzata da un uso intenso e costante nel tempo di tutta una categoria di dispositivi che spingono involontariamente gli utenti ad assumere una determinata postura e che, andando avanti negli anni, potrebbe influenzare tutta una serie di fattori fisiologici causando alcune disfunzioni in grado di compromettere la qualità della vita delle persone, soprattutto in età avanzata.
Un'ulteriore testimonianza arriva dalla chiropratica Edwina Waddell, che conferma quanto supposto dalla UK United Chiropractic Association ed evidenzia come il problema della postura inclinata stia diventando sempre più frequente nei suoi pazienti. "E' un fenomeno in aumento giorno dopo giorno, e l'uso sempre maggiore di dispositivi mobili ne è sicuramente una causa" – spiega Wadell – "La postura è da tempo un fattore molto trascurato, ma la ricerca sta aiutando ad aumentare la consapevolezza delle persone, che stanno finalmente iniziando a rendersi conto della sua importanza e che può influenzare sensibilmente le aspettative di vita".
COME UNA DROGA – Un medico spagnolo inoltre, sostiene di aver riscontrato il primo caso di "dipendenza da WhatsApp". Secondo quanto riportato da Inés Fernandez-Guerrero, medico del General University hospital di Granada, una sua paziente ha sofferto di una serie di dolori ai polsi che, in un primo momento, non si è riusciti a comprendere: la trentaquattrenne, in cinta di ventisette settimane, "non aveva subito alcun trauma ne aveva svolto un'attività fisica eccessiva nei giorni precedenti".
Terminata l'anamnesi completa però, Inés Fernandez-Guerrero ha subito collegato questi forti dolori all'eccessivo uso che la sua paziente faceva del proprio telefono cellulare, con il quale inviava giornalmente centinaia di messaggi di testo con WhatsApp, sforzando i tendini delle mani e – proprio come se fosse una sorta di droga – non riuscendo a smettere di farlo.
UN PROBLEMA CONOSCIUTO DA TEMPO – Anche se al giorno d'oggi tutti associano questa particolare tipologia di patologia con l'uso intensivo dei diversi dispositivi mobili che hanno invaso e modificato sensibilmente la vita di tantissime persone in tutto il mondo, in realtà i problemi fisici causati dalla tecnologia sono diffusi da anni.
Sin dalla prima console di Nintendo, molti bambini degli anni novanta furono soggetti da dolori alle mani causati dall'uso intensivo dei pad di controllo per i giochi: era una patologia molto diffusa, al punto tale da essere denominata "Nintendinite".
Il consiglio è ovviamente quello di farsi seguire da osteopati in grado di analizzare e correggere le disfunzioni fisiche causate (anche) da uno stile di vita troppo techno-addicted, ma prima di ogni cosa sarebbe necessario lavorare sulla propria consapevolezza, cercando di rendersi conto e di correggere autonomamente tutti i piccoli errori relativi alla postura ed allo stile di vita giornaliero.