Microsoft, fine del monopolio: entro due anni Apple potrebbe raggiungerla
Chiunque si sia occupato di tecnologia negli ultimi decenni conosce ormai perfettamente la storica rivalità intercorsa tra Apple e Microsoft per il dominio del mercato dei computer. Una sfida nella quale per anni e anni Microsoft ha dominato quasi indisturbata, raggiungendo addirittura un rapporto di 56 a 1 in termini di vendite rispetto al suo rivale e che ha finito per creare due mondi separati e (spesso) ostili tra loro: quello commerciale popular di Windows che ha invaso l'intero pianeta e quello professional/style (andrebbe aggiunto anche expensive) di Apple che a fatica è riuscito a guadagnarsi la sua piccola fetta di mercato. I due rivali hanno camminato per decenni su due strade parallele e se da una parte l'azienda di Redmond non ha mai sofferto eccessivamente la concorrenza di Cupertino, il colosso della Mela ha saputo sfruttare a suo favore la condizione di nicchia trasformandosi in uno status symbol e creando una fidelizzazione dei suoi clienti che la concorrenza non ha mai potuto neanche sognare.
In realtà l'approccio delle due aziende è stato completamente diverso. Microsoft ha consolidato la sua posizione grazie a scelte strategiche che l'hanno portata a stringere accordi esclusivi con i principali produttori hardware, una sorta di cartello che le ha consentito di arrivare in tutte le abitazioni e gli uffici del globo senza un particolare impegno in termini di innovazione, mentre Apple ha dedicato tutte le sue energie a migliorare i suoi prodotti (sia dal punto di vista hardware che software), forte anche di un mercato molto più ridotto e meno faticoso da affrontare. Tornando a pochi anni fa alla luce di questa situazione nessuno avrebbe mai immaginato che nel giro di pochissimo tempo Cupertino sarebbe riuscita a raggiungere le vendite dell'inarrivabile nemico, eppure, come teorizzato da una recente ricerca di Asymco, ciò potrebbe accadere a brevissimo tempo.
Secondo l'indagine infatti le vendite di Apple potrebbero raggiungere quelle di Microsoft nel giro di due anni, un sorpasso (ipotizzabile visto il trend) dovuto a diverse ragioni, prima tra tutte il ritardo pauroso con cui Redmond si è affacciata al settore dei tablet. Il suo Surface infatti, per quanto abbia segnato una svolta nel mercato, è arrivato quando Apple con il suo iPad ha già da tempo ottenuto un successo tale da essere diventato ormai uno standard. Se le voci sempre più insistenti di un ipotetico iPad mini in arrivo a settembre dovessero essere confermate, il gigante di Steve Jobs metterebbe piede anche nell'unico campo in cui Cupertino si è sempre data latitante, ovvero quello low cost, spezzando le gambe a Google e Amazon e affossando ulteriormente Microsoft, che nel settore non risulta presente. A tutto ciò va aggiunto l'ormai certo pensionamento dei computer tradizionali, l'unico ambito in cui Redmond ha dominato, il che rende ancora più chiaro come la strada per il colosso guidato da Steve Ballmer sia ormai tutta in salita. Eppure, come osservato da Asymco, fino al 2004 un sovvertimento del genere era impensabile; nel grafico sottostante è rappresentata la crescita della proporzione di vendita tra i pc e i Mac, che proprio in quell'anno fa segnare un picco di 56 a 1.
Ampliando il campo di osservazione però, da quel momento per Microsoft è cominciato un'inarrestabile declino, a cui è corrisposta una crescita di vendite da parte di Cupertino.
Tutto merito dell'iPad? In parte, ma se si osserva nello specifico la decrescita di Microsoft a favore di Apple si può notare come anche nel semplice raffronto di vendite tra computer e Mac (escludendo quindi gli altri prodotti come l'iPad appunto e l'iPhone) la situazione non cambia di molto, anche perchè il melafonino è stato introdotto solo nel 2007 e il tablet nel 2010 mentre la crisi per Redmond era già cominciata anni prima.
Sommando quindi le vendite globali di entrambi i concorrenti, scopriamo così che nel 2010 il rapporto totale è sceso a 2:1; per ogni prodotto Apple venduto ora Microsoft ne vende a sua volta solo 2, una proporzione decisamente lontana da quei “56” vantati solo pochi anni prima.
Certamente il tramonto di Microsoft è stato accompagnato in generale dal declino dei pc a favore dei computer portatili, più comodi e dotati di una potenza sempre più accostabile a quella dei desktop, un settore nel quale Apple con i suoi MacBook ha avuto gioco facile. L'introduzione poi di prodotti di successo planetario come iPhone e iPad ha fatto il resto e così, osservando il trend, non è assurdo ipotizzare una situazione di parità tra i due big nel giro di uno-due anni. Dal canto suo Cupertino poche settimane fa ha presentato la sua nuova linea di MacBook con Retina Display (una delle componenti che ha riscosso maggior successo tra gli utenti) e per settembre si preannunciano grandi sorprese mentre Microsoft ha inaugurato con il suo Surface il ritorno alla produzione hardware oltre che software scatenando però qualche malumore con i produttori terzi su cui verrà montato il nuovo Windows. La scelta di Redmond per quanto innovativa è in forte ritardo e potrebbe non essere sufficiente per assorbire l'onda d'urto di Apple e della sua nuova serie di prodotti e la crisi con Nokia potrebbe creare una falla nel settore mobile che renderebbe ancora più repentino l'affondamento della barca.