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Microsoft Surface, il monito di Acer: “Ripensateci, non siete capaci”

I malumori creati dalla scelta di Redmond di produrre in proprio l’hardware si sono concretizzati in una minaccia ben precisa da parte dell’azienda taiwanese, storico partner commerciale di Microsoft. La dipendenza da Windows però sarà dura a morire.
A cura di Angelo Marra
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"Si creerà un enorme impatto negativo per l'ecosistema e altri brand potranno avere una reazione negativa. Non è qualcosa in cui siete capaci e quindi per favore pensateci due volte." Le dure parole di JT Wang, AD di Acer, non lasciano dubbi sulla posizione del colosso taiwanese rispetto all'arrivo sul mercato di Surface, primo esemplare nato dalla volontà di Microsoft di tornare dopo 30 anni alla produzione in proprio anche dell'hardware oltre che del noto sistema operativo. La decisione a sorpresa presa da Redmond ha lasciato di stucco i suoi partner e fin da subito era chiaro che la novità sarebbe stata digerita mal volentieri, con l'ipotesi tutt'altro che remota che l'azienda di Ballmer decida di implementare Windows ottimizzandolo per i proprio terminali, a discapito degli altri OEM che con Microsoft sono legati da precisi rapporti commerciali per la fornitura di sistemi operativi per pc, smartphone e tablet.

I malumori soltanto ipotizzati ora appaiono a caratteri cubitali in un articolo sul Financial Times in cui Wang "consiglia" caldamente un ripensamento in merito ad un eventuale allargamento di Microsoft nella produzione hardware, senza però chiarire quali saranno le decisioni  che Acer intenderà prendere per rispondere alla questione Surface. Di certo a Redmond erano già perfettamente consci che il lancio di Surface avrebbe potuto incrinare i rapporti con gli altri produttori, come si legge chiaramente nel documento di cento pagine inviato alla SEC in cui, senza tanti giri di parole, l'azienda ammette che  “i nostri dispositivi Surface saranno in concorrenza con i prodotti realizzati dai nostri partner OEM, il che può influenzare il loro impegno per la nostra piattaforma”.

Nessuna sorpresa quindi per le accuse piovute da Acer, anche se il pericolo di una conversione dei produttori agli OS di Google appare sempre più concreto, anche a fronte delle maggiori garanzie offerte da BigG in termini di mantenimento delle attuali relazioni con i propri partner. Di certo fino a quando l'era dei personal computer tradizionali non sarà definitivamente tramontata la dipendenza da Microsoft sarà qualcosa che gli OEM non potranno evitare, a prescindere dalla loro posizione in merito alle scelte del colosso fondato da Bill Gates e al momento è difficile prevedere quali potrebbero essere le conseguenze se Surface dovesse davvero mutare gli attuali equilibri di mercato come molti prevedono. Microsoft per ora sembra intenzionata a proseguire nella sua strada nella speranza di emulare il successo di Cupertino e della sua sinergia hardware/software, puntando però su di un solo sistema operativo per mobile e pc (a differenza della Mela), una scelta che Tim Cook, AD di Apple, ha cinicamente definito "un accostamento tra un tostapane e un frigorifero".

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