Dieci anni fa il social network era MySpace, poi sono arrivati gli altri. Fondato da Tom Anderson nel 2003, quando Facebook, Twitter e l'iPhone ancora non esistevano, la piattaforma che in effetti ha fatto nascere il web sociale ha raggiunto il suo massimo successo nel 2008, quando con cento milioni di utenti attivi mensilmente era il sito più visitato negli Stati Uniti d'America. Poi il rapido declino, causato dall'arrivo di Facebook e la sua interfaccia più semplice e intuitiva, assieme a una serie di decisioni aziendali poco consone.
Declino che nel corso degli anni ha portato nel dimenticatoio il padre dei social network, una realtà importante per la storia della rete, e che negli ultimi giorni sta provando a risalire, a far parlare di sé e a farsi conoscere anche dai più giovani grazie a una nuova campagna di marketing che punta sul ricordo e sulla nostalgia del passato, di quella che è piattaforma che ha fatto nascere le prime selfie e che nel 2011 è stata acquisita da Justin Timberlake per 35 milioni di dollari, a seguito dell'abbandono da parte di Rupert Murdoch e la sua NewsCorp.
"Le tue fotografie sono tornate. Cos'era bello, cos'era figo e tutto ciò a cui pensavi", è questo quanto si legge in una mail che il social network sta inviando a tutti i suoi utenti, nella quale allega una compilation di tutte le immagini caricate da ogni singolo utente anche più di dieci anni fa, che sono rimaste salvate nell'oblio dei server della piattaforma, almeno fino a qualche giorno fa.
In quella che l'azienda definisce “una strategia di marketing personalizzata per tornare in contatto con i vecchi utenti", sono tanti a vedere questa mossa come una vera e propria invasione della privacy che, oltre a riesumare fotografie che in molto casi è meglio rimangano nel dimenticatoio, costringe tutti gli utenti ad accedere al social network per eliminarle, altri invece lo vedono addirittura come un ricatto, con il quale, pur di far parlare di sé, vengono contattati privatamente gli utenti comunicandogli – tra le righe – "Guarda cosa abbiamo ancora di te".
“Se MySpace mi manderà foto vecchia in cui sono giovane e in forma, risponderò raccontandogli di quando era il social network più utilizzato”, ha commentato sarcasticamente su Twitter Stephen Gillett, COO di Symantec. Tanti i commenti nostalgici ma tantissimi quelli sarcastici, tra i quali sono frequentissimi messaggi del tipo "Ma MySpace è ancora attivo?".
Insomma, che questa nuova mossa di marketing abbia dato vita a critiche o a commenti nostalgici poco importa: MySpace è di nuovo sulla bocca di tutti gli appassionati del web sociale e ha dimostrato in una semplice mossa, che in rete in realtà non esiste l'oblio e che tutti i propri dati personali che vengono pubblicati, prima o poi ritornano.