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Nasce la Commissione mondiale indipendente contro la sorveglianza della Rete

Un gruppo di lavoro composto da 25 membri provenienti da diversi Paesi e settori avrà il compito sorvegliare il web e scrivere nuove regole per proteggere i cittatini dalla sorveglianza della Rete e scongiurare un nuovo Datagate.
A cura di Dario Caliendo
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Le rivelazioni del Datagate hanno lasciato una ferita profonda nei Governi di tutto il mondo e nei cittadini, accendendo un importante campanello d'allarme sui pericoli che comporta il cattivo utilizzo delle tecnologie informatiche. Per questo, al World Economic Forum, dove si sono riuniti i big della finanza internazionale, si è discusso anche di come migliorare la sicurezza della Rete e scongiurare l'ipotesi di un nuovo scandalo.

Sono queste le linee guida che hanno dato il via alla nascita di una nuova Commissione mondiale indipendente, la Global Commission on Internet Governance, il cui scopo sarà quello di vigilare ed elaborare una serie di nuove regole che garantiranno la sicurezza (almeno per quanto riguarda la privacy ed i controlli) per tutto il popolo del web.

A presiedere il gruppo di lavoro è Carl Bildt, il Ministro degli Eteri svedese, uno dei politici maggiormente convinti che le potenzialità del web lo rendano "uno strumento chiave per la pace al pari della diplomazia""La rapida evoluzione della Rete – spiega Bildt – è stata possibile grazie al modello aperto e flessibile con cui è nata ed è stata disciplinata sinora. Ma, progressivamente, la sua libertà è stata messa sotto attacco in misura sempre maggiore".

Il gruppo di lavoro composto da venticinque membri provenienti da diversi Paesi e settori, avrà – per ora – una durata biennale (al termine della quale sarà presentato un rapporto) e rappresenta quindi la risposta ufficiale da parte dei big del pianeta alle scandalose rivelazioni di Edward Snowden, sull'attività effettuata dalla National Security Agency degli Stati Uniti d'America.

"Le notizie di una sorveglianza online – si legge in una nota pubblicata dal gruppo – hanno portato a una perdita di fiducia nella web", un problema al quale si dovrà trovare una soluzione, che dovrà andare a braccetto alla graduale riduzione dei controlli che molti Paesi non democratici effettuano sull'attività nel web.  "Le minacce alla libertà di un web aperto e universale provengono da due fonti principali: in primo luogo da un certo numero di Stati autoritari che stanno conducendo una campagna per esercitare un forte controllo".

La Commissione inizierà i lavori entro il mese di maggio 2014, ed introdurrà anche alcune consultazioni pubbliche per capire gli orientamenti verso i quali si pongono gli utenti di internet. Un impegno dalla vitale importanza, che vedrà coinvolti in primis gli Stati Uniti d'America che, secondo quanto affermato dal Presidente Obama in un discorso per chiarire una volta del tutte lo scandalo, ha affermato più volte di essere a favore di un totale cambio di rotta che potrebbe portare addirittura alla chiusura totale dell'NSA.

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