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NASDAQ, sanzione da 5 milioni di dollari per il pasticcio dell’Ipo di Facebook

Secondo il Wall Street Journal sarebbe prossimo un accordo con la SEC per una multa di 5 milioni di dollari, a cui si sommerebbero i 62 milioni che il mercato borsistico elettronico si è offerto di versare come risarcimento per i problemi legati al lancio del titolo di Facebook.
A cura di Angelo Marra
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Il NASDAQ sarebbe vicino ad un accordo con la Securities and Exchange Commission statunitense per una multa di cinque milioni di euro per i danni provocati dal ritardo e dai problemi tecnici con cui le azioni di Facebook sono state immesse nelle contrattazioni il giorno dell'Ipo.

Sono passati solo 8 mesi dal 18 maggio 2012, quando il social network di Mark Zuckerberg ha fatto il suo ingresso nel mondo dell'alta finanza. Quella che doveva essere una giornata epocale per l'intero mondo della tecnologia si è invece trasformata in un enorme pasticcio, con i titoli lanciati con oltre mezz'ora di ritardo rispetto alla road map, problemi di comunicazione con i broker e gli azionisti ed altri problemi tecnici che hanno portato Wall Street a bruciare qualcosa come 500 milioni di dollari.

Il NASDAQ è stato immediatamente messo sotto accusa e la SEC ha ordinato un'indagine approfondita per scoprire cosa fosse successo e di chi fossero le responsabilità, anche se il quadro è apparso fin da subito troppo chiaro. I responsabili dell'indice dei titoli tecnologici hanno da subito affermato di aver agito nella migliore delle maniere  al netto della difficile situazione che si era venuta a creare ma la commissione di controllo ha naturalmente deciso di procedere comunque.

Ora i due "contendenti" sarebbero vicini ad un accordo, con il NASDAQ multato di 5 milioni di euro, l'1% della cifra totale bruciata dalla Borsa quel giorno e costretto a sborsare altri 62 milioni di dollari circa come risarcimento agli azionisti. La sanzione inflitta dalla SEC, secondo caso nella storia di procedimento contro un indice, avrebbe un carattere deterrente oltre che punitivo, nella speranza che episodi di leggerezza e di superficialità (tramutati però in un danno economico reale) non si verifichino più e c'è già chi parla di un potenziale rischio di reiterazione e della necessità di munire gli indici di una sorta di assicurazione, che porterebbe però ad un aumento dei costi per transazioni e contrattazioni.

La commissione di controllo non ha voluto rilasciare dichiarazioni al riguardo e non è detto che l'auspicato accordo sia così prossimo; nonostante la forte intenzione del NASDAQ di archiviare l'affaire nel più breve tempo possibile infatti, la SEC sta continuando a chiedere documenti relativi all'Ipo di Facebook, il che potrebbe procrastinare sia la chiusura dell'indagine interna, sia il rimborso degli azionisti, vincolato proprio all'esito dell'indagine.

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