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Negli USA non ci sono abbastanza viti: ecco perché Apple deve produrre gli iPhone in Cina

Non è (solo) questione di volontà o di costi minori. Apple non può costruire i suoi dispositivi negli Stati Uniti perché nel paese non ci sono abbastanza viti.
A cura di Marco Paretti
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Non è (solo) questione di volontà o di costi minori. Apple non può costruire i suoi dispositivi negli Stati Uniti perché nel paese non ci sono abbastanza viti. Non importa quanto Donald Trump continui a fare pressioni sull'azienda di Cupertino: il problema principale è che nessuna realtà statunitense è in grado di produrre una quantità così alta di viti in grado di poter sostenere l'enorme produzione di alcuni tra i dispositivi più venduti al mondo. Sembra uno scherzo, eppure è proprio così. Lo ha svelato un articolo del The New York Times e basato sui racconti di tre ex dipendenti anonimi.

Non sono solo gli iPhone a soffrire di questa limitazione, che, anzi, è diventata molto più pressante per l'azienda con l'introduzione del Mac Pro e della fabbrica in Texas che avrebbe dovuto portare avanti la sua produzione. Ma che ha dovuto rassegnarsi alla scarsa fornitura di viti per l'assemblaggio, viti che nel caso di Apple – così come per molti altri produttori – sono specifiche e uniche a seconda del singolo prodotto. E che il Texas non poteva produrre. La risposta? Ovviamente la Cina, dove la catena di produzione di questo minuscolo elemento poteva supportare quella enorme di iPhone e Mac.

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Anche per la fabbrica texana, quindi, Apple ha dovuto richiedere la spedizione di viti dalla Cina. In realtà ad un certo punto l'azienda ha individuato una realtà americana in grado di produrre 28.000 viti, ma queste si sono rivelate essere inadeguate e il trasporto è stato incredibilmente difficile: il proprietario dell'azienda produttrice ha portato di persona con la sua auto le viti ad Apple, impiegando 22 viaggi da un'ora ciascuno. Il problema è che gli Stati Uniti – e praticamente nessun altro paese al mondo – non possono competere con le dimensioni della catena di produzione cinese, la quantità di tecnici specializzati, l'infrastruttura e il costo del lavoro.

D'altronde proprio Tim Cook, quando ancora ricopriva il ruolo di Chief Operating Officer in Apple, aveva spinto il cambiamento globale che ha portato le produzioni mondiali in Cina 15 anni fa. Portando allo sviluppo dell'enorme catena di produzione cinese basata su lavori che difficilmente torneranno in occidente, almeno nel breve termine. "Le abilità sono semplicemente incredibili" ha spiegato Cook nel 2017. "Negli Stati Uniti potresti organizzare un meeting di ingegneri di stampi e, forse, riempire una stanza. In Cina riempiresti diversi campi da calcio".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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