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Non proteggi lo smartphone con un codice? Ecco cosa rischi

Secondo un rapporto del Pew Research Center, infatti, circa il 28 percento degli americani non protegge il proprio smartphone con un codice. Un’azione che ormai sembra rappresentare le basi della propria protezione digitale ma che spesso viene completamente ignorata. Eppure si può rischiare grosso.
A cura di Marco Paretti
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Le notizie di furti di informazioni, foto rubate e invasioni della privacy si susseguono ormai da diversi anni, quindi è lecito aspettarsi che la maggior parte degli utenti sia corsa ai ripari prendendo le più basilari precauzioni per evitare intrusioni indesiderate. Eppure, stando ad indagini recenti, questo è tutt'altro che vero. Secondo un rapporto del Pew Research Center, infatti, circa il 28 percento degli americani non protegge il proprio smartphone con un codice. Un'azione che ormai sembra rappresentare le basi della propria protezione digitale ma che spesso viene completamente ignorata. Eppure si può rischiare grosso.

Proteggere lo smartphone con un codice è semplice, così come lo è sbloccarlo; se poi si sceglie di utilizzare l'impronta digitale, la procedura diventa ancora più rapida e praticamente invisibile. Nonostante questo, in molti non lo fanno, lasciando completamente accessibile il proprio smartphone a chiunque se lo ritrovi in mano. Ma si è davvero consapevoli dei rischi che si corrono? Ormai sul nostro dispositivo transitano fondamentalmente tutti i dettagli della nostra vita personale: social network, email, lavoro, contatti personali, accessi bancari, fotografie e dettagli sul proprio stato di salute. Senza codice questi dati sono a disposizione di chiunque possieda fisicamente quel telefono. Che, come molti sanno fin troppo bene, può essere perso o rubato fin troppo facilmente.

Eppure secondo la ricerca del Pew Research Center solo il 25 percento degli utenti utilizza un codice e il 23 percento il sensore dell'impronta digitale. La password è invece scelta dal 9 percento dei possessori di uno smartphone, così come il 9 percento sceglie la sequenza di puntini dei dispositivi Android. Il 28 percento, però, tiene il telefono completamente indifeso. Elemento del tutto ininfluente il fatto di utilizzare password complesse online: basta che un malintenzionato prenda in mano il vostro telefono per accedere a tutta la vostra vita. Pensate a quanto lavoro dovreste fare nel caso in cui vi rubassero il telefono sbloccato: cambiare tutte le password, bloccare i servizi, annullare il cloud, etc. Senza contare gli elementi che inevitabilmente finirebbero nelle mani dei malintenzionati, come foto e documenti. Una situazione che si rivela spesso ancora più grave rispetto al furto di un computer portatile.

Per non parlare del fatto che un malintenzionato potrebbe riuscire ad installare un malware all'interno del telefono sfruttando un vostro momento di disattenzione, riuscendo in seguito a carpire ancora più informazioni sulla vostra vita e portare potenzialmente ad una perdita economica considerevole. Se invece il vostro smartphone è protetto da password, nessuno potrebbe accedervi anche in caso di furto: in questo scenario avreste "semplicemente" perso un dispositivo. Pensateci prima di bollare il codice come "inutile".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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