Le polemiche generate lo scorso giugno dall'esperimento di manipolazione degli utenti di Facebook evidentemente non sono bastate ai proprietari del sito OkCupid, una delle piattaforme di incontri online più nota negli Stati Uniti d'America con all'attivo trenta milioni di utenti e con un milione di log in al giorno, che ha tracciato e manipolato le attività dei propri iscritti con ben tre esperimenti.
E proprio come è accaduto su Facebook, anche in questo caso a essere stati manipolati sono una serie di algoritmi e funzionalità integrate nel portale, con l'obiettivo di osservare le tipologie di reazioni degli utenti, il tutto a loro insaputa e senza chiedere loro il permesso. Ovviamente.
In soldoni, lo scopo dei test svolti da OkCupid, è quello di dimostrare che gli utenti dei siti di dating sono altamente suggestionabili da alcuni fattori facilmente modificabili come la compatibilità: uno dei test fatti dal sito, ad esempio, è stato proprio quello di modificare la percentuale di compatibilità tra la coppie, portandola dal 30 percento ad "altamente compatibili", ottenendo come risultato un sensibile aumento dei messaggi scambiati.
In un altro test inoltre, i proprietari del sito hanno oscurato i volti nelle immagini di alcuni degli utenti – parte dei quali paga per accedere al servizio – ottenendo un risultato molto interessante, che ha visto il nascere di rapporti molto più profondi.
Infine, in un terzo esperimento, i proprietari del sito di dating online hanno oscurato il testo di presentazione nei profili di parte degli utenti, dimostrando che la descrizione che ognuno di loro fa di se stesso, in realtà conta solo per il 10 percento quando è presente anche una foto.
Ma la cosa più incredibile è che, nonostante il polverone alzato il mese scorso da Facebook, Chistian Rudder (il cofondatore di OkCupid) ha pubblicato il risultato del test in una pagina del blog ufficiale dell'azienda, affermando con orgoglio di aver "Effettuato test sugli esseri umani", ma in questo caso non per un fine benefico, bensì per riuscire a raccogliere dati statistici molto importanti per la sola piattaforma di dating online, il tutto all'insaputa degli utenti.
“Chi usa internet è soggetto a centinaia di esperimenti di questo tipo”, ha scritto Rudder nel blog di OkCupid. Insomma, non bastano le campagne pubblicitarie mirate ai singoli utenti e basate sulla cronologia di navigazione, sulla geolocalizzazione e sull'analisi dei gusti e delle passioni: ormai la rete è questo, e non c'è niente da fare. D'altronde "è così che funzionano i siti web".