Olimpiadi, campionessa greca espulsa per tweet razzista
"Con tutti gli africani che ci sono in Grecia, le zanzare del Nilo possono mangiare cibo fatto in casa". Poche parole, di cattivo gusto, in grado di pregiudicare le Olimpiadi anche ad una campionessa come Voula Papachristou, 23 anni, espulsa dal suo stesso comitato nazionale, “nessun rispetto per i valori olimpici, è squalificata”. La commissione olimpica greca ha deciso così lo stop per la sportiva per le Olimpiadi di Londra, "l'umorismo razzista e le battute sulla vita umana non sono tollerate dalla società greca. Guardando le Olimpiadi alla TV, potrà fare tutte le battute che vuole sui social media". In effetti il tweet della Papachristou era tranquillamente evitabile, alla luce dei morti e dei casi sospetti di infezione da Febbre del Nilo che hanno colpito anche il sud della Grecia (da qui l'infelice battuta) e non è stato sufficiente il pentimento della sportiva che ha cercato in tutti i modi di scusarsi per le sue dichiarazioni.
Qualche giorno fa era nata una piccola polemica relativa all'utilizzo dei social network, in particolare Twitter, durante l'evento sportivo che quest'anno si terrà nella capitale inglese, dopo che il comitato olimpico ha diramato delle linee guida dove si limita pesantemente il loro utilizzo per non influire sulle scommesse sportive oltre che per evitare di causare danni all'immagine della manifestazione stessa. Di certo la battuta della Papachristou conferma la necessità di una certa cautela nel rapporto tra sportivi (quindi personaggi pubblici) e le piattaforme social, oltre a segnare il primo caso della storia di un'atleta espulsa dalle Olimpiadi per un tweet di troppo.