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PayPal trema e attacca Apple Pay: ‘è sicuro quanto i selfie su iCloud’

Con una campagna pubblicitaria pubblicata nel New York Times, la piattaforma per i pagamenti digitali di eBay deride il neo arrivato Apple Pay puntando il dito sulla sicurezza e sullo scandalo delle foto hot rubate da iCloud. Ma il messaggio che arriva in realtà è un altro.
A cura di Dario Caliendo
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Apple fa paura, non c'è niente da fare. E a confermarlo (indirettamente) sono i più importanti competitor del colosso di Cupertino che, puntualmente, dopo la presentazione di un nuovo prodotto tentano di deridere l'azienda fondata da Jobs e Wozniak nei modi più fantasiosi. E' una tradizione ormai, aperta da Samsung, seguita da Microsoft e poi – con il tempo – abbracciata da praticamente tutte le aziende più importanti del settore tecnologico.

E dopo i recenti spot di Samsung con i quali il colosso di Seul ha deriso Apple con una serie di sketch (divertenti, sì, ma forse un tantino esagerati), arriva il turno di PayPal, che prova a catturare l'attenzione di utenti e media, con una campagna pubblicitaria studiata con lo scopo di contrastare Apple Pay puntando sulla sicurezza.

"Noi, il popolo vogliamo i nostri soldi più sicuri dei nostri selfies. PayPal protegge l’economia della gente", si legge nella campagna. Il riferimento è chiaramente rivolto allo scandalo delle fotografie hot rubate alle star statunitensi. Una dichiarazione piuttosto azzardata, soprattutto perchè in realtà lo scandalo che ha fatto il giro del web nei giorni scorsi, è dovuto a un furto di dati d'accesso causato dall'utilizzo di password deboli, e che di fatto non è stata sfruttata alcuna falla di sicurezza in iCloud.

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“Nessuno può contestare il forte track record di Apple" – ha dichiarato Rob Skinner , il  Direttore della comunicazione di PayPal – "Ma i pagamenti sono un’area difficile. E’ molto più difficile gestire i pagamenti che mantenere in piedi un live streaming”. Puntando di nuovo scherzosamente il dito ai problemi di streaming riscontrati dagli utenti di tutto il mondo nel corso del keynote del 9 settembre.

Su Apple Pay si è espresso anche Bill Ready, il CEO di Braintree – una società controllata da PayPal – che con molta tranquillità ha spiegato che la sua azienda non subirà alcun effetto negativo dall'arrivo della nuova piattaforma per i pagamenti digitali, anche qualora alcuni dei partner decidessero di passare al servizio di Apple come ha già fatto Uber. Sarà, ma la pubblicità pubblicata da PayPal in una pagina intera nel New York Times da tutta un'altra impressione e anche se molto probabilmente non era questo lo scopo, mette bene in chiaro come anche un colosso come PayPal tremi di fronte al fortissimo track record di Apple, e alle potenzialità del suo ecosistema.

Insomma, la guerra dei sistemi di pagamento digitali è appena iniziata. E Apple questa volta ha anche il coltello dalla parte del manico: non aver incluso PayPal tra i servizi abilitati in Apple Pay è un chiaro messaggio, e ormai è lecito immaginare che con il tempo il colosso di Cupertino eliminerà la piattaforma di eBay anche dai metodi di pagamento accettati nell'iTunes Store per dar spazio alla suo Apple Pay. D'altronde come biasimarli: con PayPal pagano delle commissioni, con Apple Pay guadagnerebbero in revenue share.

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