Apple archivia anche il secondo trimestre 2014, chiuso lo scorso 28 giugno, con un aumento significativo dei profitti in crescita del 12% arrivando così a quota 7.75 miliardi di dollari (che corrispondono a 1,28 dollari per azione diluita) spinta grazie a un importante balzo delle vendite di iPhone e Mac.
L'azienda capitanata da Tim Cook ha venduto 35,2 milioni di iPhone e 4,4 milioni di computer Mac. Male gli iPad, che continuano a deludere soprattuto nei mercati maturi, con un calo di circa il 9 percento per il secondo trimestre consecutivo e chiudono a 13,3 milioni di unità vendute nonostante l'impennata delle vendite in India e in Cina, dove il numero dei tablet Made in Cupertino venduti è aumentato rispettivamente del 45 percento e del 51 percento. Si tratta di un risultato che nonostante non incontri il favore degli analisti di tutto il mondo, soddisfa il colosso di Cupertino: "Le vendite di iPad hanno risposto alle nostre attese, ma sappiamo che non ha risposto alle vostre. Restiamo comunque ottimisti sul futuro del mercato tablet con nuovi prodotti, software e servizi" ha dichiarato Tim Cook, secondo cui questa flessione è dovuta a una riduzione del canale e a una debolezza che caratterizza negli ultimi periodi soprattutto i mercati più maturi degli Stati Uniti d'America e dell'Europa Centrale.
"Il nostro fatturato record per il trimestre di giugno è stato alimentato dalle forti vendite di iPhone e Mac e dalla continua crescita dei ricavi dall'ecosistema Apple, alla base del più alto tasso di crescita del nostro utile per azione in sette trimestri" – ha dichiarato Tim Cook nel corso della conferenza dedicata agli azionisti – "Siamo incredibilmente entusiasti delle prossime versioni di iOS 8 e OS X Yosemite, così come di altri nuovi prodotti e servizi che non vediamo l'ora di introdurre".
Assieme al calo delle vendite relative agli iPad si conferma in netta crisi anche il settore degli iPod caratterizzato, come accade ormai da diverso tempo, da una netta diminuzione del volume di vendita giungendo a 2,9 milioni di unità vendute con 442 milioni di dollari di fatturato.
Buone notizie invece per il fatturato generato dall'ecosistema di iTunes e dalla vendita degli accessori che, con una crescita del 12 percento, hanno generato rispettivamente 4,4 miliardi di dollari e 1,3 miliardi di dollari.
Luca Maestri, il nuovo CFO del colosso di Cupertino, ha commentato: "Abbiamo generato 10,3 miliardi di dollari in cash flow dalle operation e abbiamo restituito oltre 8 miliardi di dollari in cash agli azionisti attraverso i dividendi e riacquisti azionari nel corso del trimestre di giugno. Abbiamo in questo modo agito su oltre 74 miliardi di dollari rispetto ai 130 miliardi di dollari previsti dal nostro programma di ritorno del capitale con sei trimestri che rimangono per il suo completamento".
Si tratta del miglior trimestre finanziario dell'era Tim Cook: dodici mesi fa l’azienda fondata da Steve Jobs ha registrato un fatturato lordo di 35,3 miliardi di dollari e un utile netto trimestrale di 6,9 miliardi di dollari, pari a 1,07 dollari per azione diluita.
Una vera e propria fortuna trainata dal successo che continuano a ottenere gli iPhone, e che con l'ormai imminente arrivo del nuovo iPhone 6 nelle versioni da 4,7" e 5,5" potrebbe aumentare sensibilmente soprattutto nei mercati asiatici, nei quali circa il 40 percento dei dispositivi venduti è costituito da smartphone Android con display le cui dimensioni vanno oltre i 5 pollici.
La Morgan Stanley ha inoltre analizzato le potenzialità del mercato relativo ai dispositivi indossabili: una realtà importante, nella quale nonostante i più grandi competitor del colosso di Cupertino sono in netto vantaggio, Apple potrebbe vendere circa 30 milioni di unità, mettendo a segno 9 miliardi di fatturato in più, che rappresenterebbe il 5 percento dei 171 miliardi di dollari in ricavi che Apple ha accumulato nel corso del 2013.
Insomma, il colosso di Cupertino torna a battere record su record, con una trimestrale solida ma troppo dipendente dall'iPhone e sbilanciata verso i mercati cinesi, che ne rappresentano il 28 percento della crescita del fatturato e che rendono più che probabile l'arrivo di un dispositivo "big screen" per contrastare la competizione sempre più agguerrita delle altre aziende, soprattutto nel mercato asiatico.
Nell'attesa speranzosa degli azionisti di tornare a vedere Apple in crescita nei mercati maturi come quello Europeo e USA.