Per ripartire ci vuole… fibra pura

Certo occorre tanto carattere, ma è necessario anche offrire a tutti le stesse possibilità. Soprattutto quando gli spostamenti fisici diventano più “complicati”, sono quelli virtuali a fare la differenza. Dalla Capitale ai più piccoli borghi, una connessione ultraveloce a 1 gigabit è una rivoluzione concreta per la vita delle persone… Come dimostrano le testimonianze che abbiamo raccolto lungo tutto lo Stivale.
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Sì, è vero, hanno provato a fermarci in mille modi, ma anche da casa ci siamo mossi correndo su linee sottotraccia che hanno continuato a viaggiare al nostro posto. La digitalizzazione ha subìto un’accelerazione vertiginosa e ciò che si pensava avvenisse in qualche anno è stato realizzato in pochissimi mesi. Tra le cose che ci hanno permesso di rimanere connessi, pur “costretti” tra quattro mura, c’è la grande rivoluzione che Open Fiber ha portato in tutta la Penisola: una rete capace di raggiungere i comuni più isolati e le città più grandi e di dare la possibilità di affacciarsi sul mondo anche senza uscire di casa.

Quale impatto ha avuto concretamente la fibra nella vita delle persone? Lo abbiamo chiesto direttamente a chi ne ha beneficiato. E abbiamo intervistato Simone Riboldi, bibliotecario della zona del Cremasco, Alberto Abbatantuono, dipendente di un’azienda di Bitonto (Meleam Spa) specializzata nella sicurezza sul lavoro e Chiara Fontana, docente di diritto tributario alla Federico II e contitolare di Palazzo Gentilcore, un hotel nel borgo di Castellabate. Tutti, naturalmente, raggiunti dalla fibra FTTH di OpenFiber.

Dai caratteri a stampa alla fibra integrale: una vera rivoluzione 

Dalle parole di Simone Riboldi, di mestiere bibliotecario in un piccolo paesino di 1800 persone tra le incantevoli nebbie della bassa del Cremasco, la fibra fino a casa assume i connotati di una rivoluzione epocale. <<La paragonerei, ad esempio, all’invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutenberg. Tale invenzione permise una maggiore diffusione del sapere attraverso i libri: oggi il sapere viaggia sulla rete e, salvo qualche maggior problema rispetto alla veridicità o meno dei contenuti, le risultanze mi sembrano le stesse. Purtroppo la pandemia tuttora in corso, oltre a dimostrarci che nella vita nulla è acquisito in modo definitivo, ci ha fatto comprendere che la rete è uno strumento che può permetterci di vivere – anche se solo sotto certi aspetti – come prima, consentendoci di lavorare e studiare. Senza una rete diffusa e soprattutto performante, ciò è difficile, se non impossibile. La rete ci consente di vivere un’esistenza con una parvenza di normalità>>.

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Il lavoro: un supporto indispensabile per l’online e lo smart working

Il lavoro in tempi di pandemia e lockdown ha subìto delle variazioni notevoli. Senza la fibra integrale il Paese non avrebbe continuato a fare passi avanti “tutto insieme”, ma le spaccature sarebbero state evidenti. A confermarlo, l’azienda di Bitonto specializzata in sicurezza, che ha avuto modo di avvantaggiarsi dalla fibra a 1 gigabit al secondo: <<La velocità cambia concretamente il nostro lavoro: la connessione rapida e stabile è il principale benefit per uno dei core business della nostra azienda, ovvero la formazione professionale per la sicurezza sul lavoro. Siamo passati da attività di formazione frontale a lezioni online, abbiamo implementato i corsi online da remoto (facilitando la sessione formativa dei nostri clienti che possono ora usufruirne in qualsiasi momento), abbiamo ampliato tutti i nostri servizi multimediali integrati>>. E questo ha aumentato la competitività delle aziende e ha incentivato lo smart working, come ricorda anche Simone: <<Di sicuro la vera novità della fibra integrale per me è stata la possibilità di lavorare da casa in modo molto più semplice, senza cadute della velocità di navigazione e con un segnale costante nel tempo: la differenza del lavoro agile pre e post fibra è stata proprio quella di lavorare meglio, senza “arrabbiature” per problemi di connessione e con un accesso più semplice al mio pc dell’ufficio tramite la VPN dell’Ente locale>>.

Una connessione a… quattro stelle 

Un’altra esperienza di fibra degna di nota è quella di Chiara Fontana: la scelta del passaggio alla fibra integrale per l’hotel Palazzo Gentilcore è stata diretta conseguenza dei problemi di connettività della location, che senza dubbio avevano una ricaduta sul servizio per gli ospiti. <<Abbiamo fatto ricorso alla fibra – afferma Chiara – perché avevamo necessità di superare le difficoltà di connessione dei nostri ospiti che incidevano negativamente sui loro giudizi. Devo dire che con Oper Fiber abbiamo finalmente risolto il problema. Nei prossimi mesi potremo pertanto collegare le singole camere alla reception e consentire la prenotazione in remoto dei servizi interni>>. Ma usare la fibra a 1 gigabit al secondo ha cambiato anche la progettualità del futuro dell’hotel, infatti <<[…] rivolgendoci a un target medio alto, abbiamo pensato di cablare l’hotel per garantire comfort, produttività ed efficienza anche in vacanza. Non a caso, stiamo chiudendo un accordo con un tour operator che offre soggiorni in location di lusso per lavoratori in smart working>>.

Riprendendo le parole di Simone, <<L’augurio è che la fibra integrale, piano piano, entri in tutte le case e diventi un servizio comune ma essenziale, così come adesso lo sono il metano, la corrente elettrica e l’acqua potabile>>. Per viaggiare tutti alla stessa velocità.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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