È un successo incredibile quello che il nuovo titolo di Electronic Arts, Apex Legends, sta raccogliendo nelle sue prime settimane di vita. È passato appena un mese dal lancio del nuovo titolo gratuito basato sul concetto di battle royale – e quindi in competizione con un peso massimo come Fortnite – ma il videogioco di EA ha già raggiunto un traguardo incredibile: 50 milioni di giocatori. Lo hanno annunciato gli sviluppatori di Respawn Entertainment sul proprio profilo Twitter, dove già avevano sottolineato l'enorme crescita che ha colpito il gioco fin dal primo giorno.
Lanciato a sorpresa a febbraio, Apex Legends è cresciuto ad un tasso estremamente veloce fin dalle prime ore: 8 milioni di giocatori nelle prime 8 ore e 2,5 milioni di giocatori alla fine del primo giorno di lancio. Confrontando questi dati con quelli di Fortnite, che attualmente viene considerato il principale battle royale sul mercato, è chiaro che la crescita di Apex sia stata più rapida: Fortnite ha impiegato diversi mesi per raggiungere i 45 milioni di giocatori. È altrettanto ovvio, però, che Fortnite – insieme a PUBG – abbia di fatto contribuito a creare l'entusiasmo attorno ai battle royale, elemento che giustifica la crescita non esplosiva.
Il concorrente può comunque contare su un numero di giocatori decisamente maggiore rispetto ad Apex, visto che ad oggi sono 200 milioni gli utenti che hanno provato Fortnite. Il titolo di Epic Games ha inoltre dalla sua l'enorme disponibilità di piattaforme su cui è possibile giocarlo, che vanno dalle console casalinghe ai PC, passando anche per smartphone e console portatili. Apex, invece,e è disponibile solo per PlayStation 4, Xbox One e PC. Senza dimenticarsi, ovviamente, PUBG e il suo successo forse oscurato da quello di Fortnite ma comunque ben saldo sulle 50 milioni di copie vendute e i 400 milioni di giocatori che lo hanno giocato.
Cos'è un battle royale
L'approccio di questa nuova tipologia di giochi è piuttosto particolare, ma ha fin da subito raccolto il consenso di una grande fetta di giocatori. Le regole sono semplici: all'inizio della partita un numero variabile di giocatori – in Fortnite sono 100, in Apex 60 – viene catapultato su un'isola dove ognuno ha la possibilità di scegliere dove approdare. Si entra in gioco senza nulla, zero armi né armature: va tutto raccolto in giro per la mappa di gioco, dove l'equipaggiamento è posizionato in maniera del tutto casuale ed è caratterizzato da diversi livelli di rarità (e quindi potenza). Qui inizia la vera sfida, perché l'obiettivo di questi giochi è quello di essere gli ultimi a sopravvivere, uccidendo quindi gli altri avversari. A complicare il tutto c'è una "tempesta" che man mano si restringe sul campo di gioco e costringe i giocatori a dirigersi verso una zona sempre più piccola fino alla sfida finale tra gli ultimi sopravvissuti. Nel caso di Fortnite si può decidere di affrontare le partite da soli, in gruppi da due o in gruppi da quattro, mentre in Apex il team è sempre composto da tre persone.
Perché Apex Legends ha così tanto successo
Quello proposto da Apex è solo apparentemente un altro semplice battle royale. In realtà il lavoro fatto da Respawn è stato quello di fondere diversi elementi presi in prestito da svariati titoli per creare un'esperienza non solamente interessante, ma soprattutto fresca. Così se il concetto di sfida tutti contro tutti viene ripreso da giochi come Fortnite e PUBG, la visuale in prima persona, la modularità delle armi e il sistema di cura ricordano molto quelli di Call of Duty Black Ops 4. Infine, a rendere Apex davvero intrigante è un elemento ripreso da Overwatch, cioè quello dei personaggi che portano con sé un carattere ben preciso ed abilità uniche. È questo il vero punto a favore di Apex, che rende il gioco di squadra il vero fulcro di ogni partita e stimola la creazione di dinamiche che possano sfruttare le abilità complementari dei vari personaggi. Il tutto si traduce in un'azione sì frenetica ma anche strategica, con una forte caratterizzazione che distanzia Apex dalla proposta "neutra" di Fortnite.