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Perché dal 14 gennaio usare Windows 7 sarà più pericoloso

Microsoft l’aveva già annunciato mesi fa, ma ormai la scadenza è dietro l’angolo: dall’inizio dell’anno prossimo termina il supporto a uno dei sistemi operativi tutt’ora più utilizzati al mondo. Il cambiamento coinvolgerà centinaia di milioni di PC che non riceveranno più gli aggiornamenti di sicurezza.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Con il finire dell'anno si sta avvicinando una scadenza importante per una fetta ancora consistente di utenti PC: la fine del supporto a Windows 7 da parte di Microsoft. Come annunciato già ripetutamente nel corso dei mesi scorsi, a partire dal 14 gennaio la casa di Redmond interromperà infatti il rilascio degli aggiornamenti di sicurezza per l'ormai obsoleto sistema operativo, rendendolo a tutti gli effetti più esposto ad attacchi hacker e altre minacce informatiche.

Come possono avvenire le intrusioni

Nessun software è intrinsecamente blindato e privo di falle al proprio interno, e men che meno un sistema operativo complesso come Windows nelle sue varie versioni. Per questo motivo gli sviluppatori sono costantemente al lavoro su due fronti: non solo quello dell'aggiunta di nuove funzionalità, ma anche quello della correzione degli errori venuti alla luce a partire dall'aggiornamento precedente.

Su Windows 7 ormai non vengono introdotte nuove funzionalità da anni, ma fino ad oggi il team Microsoft ha continuato a tappare gli eventuali buchi che potevano permettere ad hacker e malware di infiltrarsi tra le maglie del software. Smettendo di farlo, i computer che rimarranno fermi a Windows 7 resteranno invece esposti ai più recenti e ingegnosi metodi di attacco ideati dagli hacker in tutto il mondo.

La notifica a tutto schermo

Ecco perché Microsoft farà di tutto per ricordare agli utenti che è ora di cambiare sistema operativo e passare al più recente Windows 10. I PC che ancora si basano su Windows 7 stanno già proponendo da tempo ai loro proprietari dei messaggi popup che li invitano a effettuare l'aggiornamento, ma a partire dal giorno dopo il termine del supporto le notifiche si faranno decisamente più invadenti: occuperanno la quasi totalità dello schermo, con opzioni per ricevere ulteriori informazioni sulla novità o per silenziare temporaneamente l'avviso.

Non tutti potranno o vorranno cambiare

Il problema è che Windows 7 è ancora installato su centinaia di milioni di PC (Windows 10 ha effettuato il sorpasso soltanto questo gennaio): in molti vorranno legittimamente conservare il proprio dispositivo già funzionante, pur non avendo idea di come acquistare e installare un nuovo sistema operativo sopra a quello già presente; altri, come aziende e grandi organizzazioni, non potranno effettuare l'aggiornamento perché il loro parco di programmi e applicativi è compatibile solo con Windows 7.

Microsoft in realtà mette a disposizione un servizio di supporto esteso che offre aggiornamenti di sicurezza ai PC aziendali che lo richiedono, ma è un'opzione decisamente costosa e fuori dalla portata degli utenti comuni. A rimanere più esposto ai rischi della novità in programma potrebbe dunque essere chi è meno esperto di computer – poco ricettivo rispetto alle notifiche inviate da Microsoft e al contempo meno propenso a proteggere le proprie sessioni online con antivirus di qualità e buone pratiche di navigazione.

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