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Perché Elon Musk distrugge regolarmente i suoi smartphone

Musk distruggerebbe regolarmente i suoi smartphone per proteggere la sua sicurezza, passando subito a nuovi dispositivi. Lo rivelano alcuni documenti legali diffusi come parte di una battaglia legale tra il CEO e un sommozzatore che lo scorso anno è stato definito “pedofilo” da Musk.
A cura di Marco Paretti
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Come fare a proteggere la propria privacy evitando che le informazioni contenute all'interno del proprio smartphone vengano compromesse? Distruggendo regolarmente il dispositivo. È così che Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX, sembra interpretare la sicurezza informativa. Come sottolineato da Business Insider, infatti, Musk distruggerebbe regolarmente i suoi smartphone per proteggere la sua sicurezza, passando subito a nuovi dispositivi. Lo rivelano alcuni documenti legali diffusi come parte di una battaglia legale tra il CEO e un sommozzatore che lo scorso anno è stato definito "pedofilo" da Musk.

"Per ragioni di sicurezza, il signor Musk cambia regolarmente il suo cellulare, un momento in cui il vecchio dispositivo viene ripulito e distrutto" si legge nei documenti legali. Una pratica che ai più potrebbe sembrare eccessiva, ma che secondo gli esperti di informatica rappresenta uno dei possibili metodi per assicurarsi che le informazioni contenute nei telefoni personali non possano finire nelle mani sbagliate. "In termini di sicurezza non è l'idea peggiore, soprattutto sei una figura pubblica come Elon Musk" ha spiegato l'esperta di sicurezza informatica Maya Levine. "Guardate quello che è successo con il telefono di Jeff Bezos e la diffusione delle sue foto private".

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Il caso legale da cui è emersa questa pratica di sicurezza riguarda lo scontro tra Musk e uno dei sommozzatori che nel luglio 2018 ha partecipato alle operazioni di soccorso dei ragazzi intrappolati in una grotta sommersa. Dopo le grandi problematiche emerse durante i primi giorni, Elon Musk ha presentato il progetto di un mini sottomarino in grado di portare in salvo i ragazzi. Un'idea che uno dei consulenti inglesi, Vern Unsworth, ha definito solo una trovata per far parlare di sé. Secondo Unsworth, il sommozzatore che ha dato il via alla causa legale, a Musk è stato immediatamente chiesto di allontanarsi dalla grotta nella quale aveva portato il suo mini sommergibile per non intralciare le operazioni di salvataggio che nel frattempo hanno iniziato a portare in salvo i ragazzi. "Sai cosa? Non ti preoccupare di mandare il video, ne faremo uno dove dimostreremo che il mio mini sottomarino può navigare direttamente verso grotta 5 senza problemi" aveva poi twittato Musk. "Scusa ‘pedo guy‘, ma tu te la sei proprio cercata".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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