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Perché Fortnite non tornerà su iPhone

Dopo la sentenza del caso Apple-Epic Games la casa di Cupertino rischia di perdere miliardi, ma lo sviluppatore di Fortnite non potrà comunque far tornare il suo titolo nel negozio digitale della casa di Cupertino. Ecco chi ha vinto e chi ha perso con la decisione presa dal giudice statunitense.
A cura di Lorenzo Longhitano
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In queste ore il processo che ha visto contrapposte Apple e lo sviluppatore di Fortnite ha dato vita a uno sviluppo cruciale: il giudice ha stabilito infatti che le app presenti sull'App Store potranno riscuotere pagamenti dai loro utenti utilizzando canali diversi da quello interno al negozio digitale di Apple. La decisione potrebbe portare migliaia di sviluppatori a snobbare il sistema di pagamento interno ad App Store e risparmiare così il 15-30 percento di commissioni chieste da Apple per il suo servizio; la casa di Cupertino potrebbe di conseguenza perdere miliardi, eppure parla della sentenza come di un successo, mentre lo sviluppatore Epic Games ha intenzione di appellarsi alla decisione.

Fortnite non tornerà

In effetti Epic Games non ha ottenuto esattamente quello che voleva dal processo contro Apple. Fortnite è ancora escluso dall'App Store e gli utenti iPhone, iPad e Mac ancora non possono giocarci; il giudice non ha costretto Apple a riammettere il popolare sparatutto nel suo negozio digitale e anzi ha affermato che la mossa di Epic Games – attivare in Fortnite sistemi di pagamento alternativi all'App Store – è stata una violazione del contratto in essere con Apple, che aveva dunque tutto il diritto di espellere le app dello sviluppatore dalla sua vetrina virtuale. Della forzatura attuata da Epic Games per arrivare allo scontro in tribunale insomma beneficieranno altre app, ma non Fortnite.

Le ragioni del giudice

Dal canto suo Apple potrebbe perdere miliardi di dollari – ovvero tutto il denaro che gli sviluppatori smetteranno di pagarle sotto forma delle commissioni chieste per le transazioni effettuate sul circuito dell'App Store. Abbonamenti, beni digitali, servizi interni potranno essere acquistati senza corrispondere un centesimo alla casa di Cupertino, alla quale però le cose potevano andare molto peggio: Epic Games sperava infatti che il giudice considerasse quello dell'App Store come un monopolio illegale, e costringesse Apple a ospitare sui suoi iPhone dei negozi digitali alternativi che avrebbero costretto la casa di Cupertino a ripensare il modello di funzionamento dei suoi prodotti e dei suoi introiti.

Lo scontro continua

Le cose sono andate diversamente: come ha dichiarato Apple, "La Corte ha affermato che l'App Store non è in violazione della legge antitrust", e non ha forzato l'azienda né a riaccogliere Fortnite sull'App Store né a rivedere la sua politica di riscossione delle commissioni sulle transazioni economiche. Le due aziende insomma torneranno a scontrarsi – entrambe affermando di farlo per il bene di sviluppatori e consumatori finali.

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