31 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Perché la Commissione Europea ha aperto una doppia indagine antitrust su Apple

Al centro del procedimento ci sono due attività chiave per il presente e il futuro di Apple: le vetrine digitali dell’App Store e il sistema di pagamenti Apple Pay. Per la Commissione il modo in cui sono gestiti i due servizi rischia di tarpare le ali di aziende come Spotify e Kobo, che si trovano accidentalmente sulla strada del colosso di Cupertino.
A cura di Lorenzo Longhitano
31 CONDIVISIONI
apple trasparenza 2019

Apple è appena finita nel mirino della Commissione Europea, che in queste ore ha annunciato di voler investigare sulla multinazionale statunitense per pratiche commerciali che potrebbero essere in violazione delle regole sulla concorrenza in vigore all'interno dell'Unione Europea. Al centro delle indagini saranno due aspetti centrali dell'ecosistema di prodotti e servizi della casa di Cupertino: le vetrine digitali dell'App Store e il sistema di pagamenti Apple Pay. La tesi dietro all'apertura di entrambi i rami dell'indagine è che Apple possa sfruttare il fatto di essere padrona dell'App Store e ideatrice di Apple Pay per ottenere vantaggi competitivi nei confronti di potenziali rivali che usufruiscono di quelle medesime piattaforme o dei prodotti del gruppo per vendere le proprie app o servizi.

I casi di Spotify e Kobo

Uno spunto al riguardo lo fornì l'anno scorso Spotify, accusando Apple di esigere un 30 percento sulle quote degli abbonamenti che rendevano questo tipo di iscrizione svantaggioso nei confronti di quello proposto dal rivale Apple Music interno alla casa di Cupertino. Più recentemente un'accusa simile è stata mossa da Kobo, che tramite la sua app per iPhone e iPad vende libri ma che è costretta a scegliere se farlo sottocosto o se praticare loro il medesimo rialzo del 30 percento; quest'ultima alternativa rende però i prodotti poco competitivi rispetto alle alternative proposte su Apple Books.

Riflettori su Apple Pay

Per quel che riguarda Apple Pay, la Commissione Europea teme che l'azienda di Cupertino voglia sfruttare la diffusione dei suoi dispositivi iPhone e iPad per forzare l'adozione del sui sistema di pagamenti digitali, tagliando fuori potenziali alternative. Nei telefoni e nei tablet Apple infatti il chip NFC fondamentale per le transazioni contactless è del tutto inservibile se non per l'utilizzo del servizio Pay sviluppato dal gruppo. Qualunque altro metodo di pagamento simile, sui prodotti di Cupertino è insomma bloccato: secondo la Commissione Europea questo fatto — unito alla diffusione dei dispositivi Apple — potrebbe minare la sopravvivenza di altri servizi.

Le parole di Margaret Vestager

Secondo il vicepresidente della Commissione nonché commissario per la concorrenza Vestager, lo scenario va analizzato con cura perché questa tipologia di transazioni "è in rapida crescita, accelerata da una pandemia che spinge sempre più in direzione di pagamenti distanziati, online o contactless". Per questo motivo è importante che le soluzioni tecnologiche adottate da Apple non neghino ai consumatori i benefici derivanti dai nuovi sistemi di pagamento, come ad esempio più scelta, innovazione, qualità e prezzi più competitivi.

La risposta di Apple:

"Nel corso della nostra storia, Apple ha creato nuovi prodotti e servizi all'avanguardia in alcuni dei mercati più ferocemente competitivi del mondo. Seguiamo la legge in tutto ciò che facciamo e abbracciamo la concorrenza in ogni fase, perché crediamo che ci spinga a fornire risultati ancora migliori.

Abbiamo sviluppato l'App Store con due obiettivi in mente: che sia un luogo sicuro e affidabile dove i clienti possono scoprire e scaricare le app, e che sia una grande opportunità di business per imprenditori e sviluppatori. Siamo profondamente orgogliosi degli innumerevoli sviluppatori che hanno innovato e trovato il successo attraverso la nostra piattaforma. E man mano che siamo cresciuti insieme, abbiamo continuato a fornire nuovi servizi innovativi – come Apple Pay – che offrono la migliore esperienza per i clienti, rispettando al contempo gli standard leader del settore in materia di privacy e sicurezza.

È deludente che la Commissione Europea stia avanzando lamentele infondate da parte di una manciata di aziende che vogliono semplicemente un giro gratis, e non vogliono giocare secondo le stesse regole di tutti gli altri. Non pensiamo che sia giusto – vogliamo mantenere condizioni di parità in cui chiunque abbia determinazione e una grande idea possa avere successo.

In fin dei conti, il nostro obiettivo è semplice: che i nostri clienti abbiano accesso alla migliore app o al miglior servizio di loro scelta, in un ambiente sicuro e protetto. Accogliamo con favore l'opportunità di mostrare alla Commissione Europea tutto ciò che abbiamo fatto per realizzare questo obiettivo".

31 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views