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Opinioni

Pinibook, come creare gli articoli la bufala che hanno invaso Facebook e Twitter [VIDEOGUIDA]

Si chiama Pinibook, ha praticamente invaso le timeline di Facebook e Twitter con una serie false notizie a tono umoristico e i protagonisti potremmo essere noi. Ecco come nascono le false “notizie sociali”.
A cura di Dario Caliendo
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Se da alcuni giorni avete visto la vostra timeline di Facebook invasa di link ad articoli del genere "Il nuovo campione mondiale di rutti è di Roma: Mario Rossi, eroe nazionale" oppure "Shock ornitofilia a Roma: Mario Rossi stuprava volatili di grandi dimensioni", state tranquilli: il mondo non è impazzito, almeno non ancora. Basta aprire il link e leggere le prime righe dell'articolo per iniziare avere il sospetto che si tratti di un fake:

"Si chiama *** il prestante atleta di Napoli, nuovo campione mondale di rutti, titolo che – a suo dire – lo inorgoglisce parecchio. Grazie al suo incredibile gorgheggio, della durata di ben 22,4 secondi, Dario Caliendo ha portato a casa l’ambito titolo mondiale.

La competizione, che si è svolta a Cervia il mese scorso, ha visto protagonisti atleti da tutto il mondo. Il campione avrebbe bevuto 5 litri di Coca Cola per raggiungere tale risultato e, considerata l’eccessiva sollecitazione agli organi interni, avrebbe decompresso il proprio apparato digerente non solo con i rutti, ma grazie anche a parecchie scoregge."

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Si tratta di Pinibook, un vero e proprio generatore di bufale sociali, che permette a tutti gli utenti di Facebook e Twitter la creazione di un articolo di un giornale fasullo, da poi condividere con i propri amici.

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Fare uno scherzo su Facebook e Twitter con Pinbook è semplicissimo. Per dare vita all'articolo fasullo non bisognerà far altro che inserire nome e cognome della vittima, assieme alla città di nascita, alla città nella quale si vuole ambientare la bufala e caricare una fotografia della vittima stessa.

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Nonostante sia palese che si tratti di una bufala, bisogna fare attenzione a non pubblicare questa tipologia di post con troppa leggerezza: tra la grande utenza della piattaforma di Zuckerberg è molto probabile che ci sia qualcuno che prenda queste false notizie troppo sul serio e che le condivida a sua volta, creando una vera e propria catena, che potrebbe creare un danno alla povera vittima dello scherzo. Il rischio di queste bufale è che, una volta pubblicate, se ne perda totalmente il controllo.

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Andando a leggere i termini e le condizioni che si accettano poco prima di creare l'articolo fasullo infatti, si viene a scoprire chiaramente che tutti gli articoli pubblicati vengono salvati nel database della piattaforma, ma che possono essere totalmente eliminati tramite una richiesta da fare direttamente ai gestori del sito, i quali provvederanno a eliminarlo entro 48 ore. Inoltre, Pinibook specifica che la responsabilità relativa alla bufala è esclusivamente della persona che crea la falsa notizia.

L’utente è responsabile di quanto inserito. Pinibook offre solo un servizio di generazione di scherzi e falsi articoli, creati esclusivamente per fini ludici e di divertimento. Creando la notizia e diffondendola su internet, l’utente dichiara di essere d’accordo con quanto scritto e pienamente consapevole dello scherzo che sta per realizzare.

L’utente è il solo responsabile dell’uso del sito e dei servizi offerti, nonché delle informazioni ivi contenute e distribuite. In nessun caso potrà essere ritenuto responsabile il sito pinibook.com per eventuali danni, di qualunque tipo, diretti ed indiretti, derivanti dall’utilizzo del sito web, né sarà configurabile la responsabilità penale per i relativi gestori. Una simile responsabilità appare stridente con il principio di stretta legalità, oltre che con quello di personalità della responsabilità penale, contemplato nell’articolo 27 Cost.

Insomma, in un periodo nel quale il diritto all'oblio è stato riconosciuto anche da Google e inizia già a dare i suoi frutti, siti come Pinibook sono forse l'ultima piattaforma della quale alcuni utenti vorrebbero essere vittima. Ma la vita non è mai stato uno scherzo e – soprattutto ai giorni nostri – un pizzico di humor e di auto ironia non possono che farci bene.

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