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Pokémon Go può leggere le tue email

“Acchiappali tutti”. Non solo i Pokémon, ma anche i dati degli utenti. A causa di quello che Niantic definisce un bug, il gioco per smartphone gode di pieno accesso all’account Google, compresa la lettura e scrittura delle mail.
A cura di Marco Paretti
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"Acchiappali tutti". Lo storico slogan da sempre legato alla saga dei Pokémon fa ovviamente riferimento ai mostriciattoli tascabili che da 20 anni accompagnano generazioni grandi e piccole. Nell'epoca di smartphone, privacy e informazioni personali, però, quella frase può avere un significato ben diverso. Ironicamente ce l'ha proprio all'interno della nuova applicazione Pokémon Go, pubblicata solo in alcuni paesi ma già protagonista di un fenomeno globale che non sta facendo parlare d'altro in questi giorni. Ciò che a molti non è chiaro, però, è che l'applicazione richiede l'accesso a diverse informazioni personali attraverso l'account Google necessario ad accedere al gioco, dati che finiscono in pasto a Niantic. Che così li acchiappa tutti.

Come molte applicazioni basate sul Gps, Pokémon Go può comprendere molte cose sull'utilizzatore anche solo analizzando i suoi spostamenti: dove va, quando e come. Informazioni sulla geolocalizzazione che vanno ad accompagnare quelle collezionate da Niantic attraverso l'account Google: indirizzo mail, IP, ultima pagina visitata prima di aprire l'app e nome utente. Se utilizzato su dispositivo iOS – quindi iPhone o iPad – Niantic ha accesso all'intero account Google, compresa la possibilità di leggere e scrivere email, modificare i Google Docs, etc. Ciò significa anche che, in caso di attacco hacker ai danni dei server del servizio, i responsabili avrebbero accesso completo alla nostra identità online legata a Big G.

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Niantic si riserva peraltro il diritto di condividere le informazioni raccolte con terze parti, come la stessa The Pokémon Company, per condurre "analisi e ricerche, profilazione demografica e altri scopi simili". Secondo le politiche sulla privacy, Niantic potrebbe inoltre condividere ogni informazione con le forze dell'ordine in risposta ad una richiesta lecita per proteggere i propri interessi o fermare "attività illegali, non etiche o legalmente perseguibili". Non che applicazioni come Foursquare o Tinder non facciano lo stesso, ma i dettagli sulla posizione raccolti da Pokémon Go lo rendono forse lo spaccato sociale più dettagliato mai realizzato.

Il tutto, peraltro, è nelle mani di Niantic, una piccola azienda di realtà aumentata acquisita da Google nel 2004 che ha fornito un apporto cruciale allo sviluppo di Google Earth e Google Maps. Nonostante lo spin-off da Alphabet dello scorso anno, la holding di Google continua ad essere uno dei maggiori investitori dell'azienda, così come lo è Nintendo, che possiede anche la maggioranza della The Pokémon Company. Un portavoce di Niantic non è però stato in grado di chiarire se la realtà condivide o meno i dati raccolti dall'applicazione con Alphabet o Nintendo. Nel frattempo Niantic ha specificato di essere al lavoro su una patch che possa risolvere il problema legato alla privacy: "Abbiamo scoperto che il processo di creazione dell'account in iOS richiede erroneamente l'accesso completo al profilo Google" si legge in una nota inviata a Gizmodo. "Presto ridurremo i permessi ai dati basilari del profilo".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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