Presidenza AgCom, Radicali presentano proposta contro conflitto di interessi
Grande attesa per l'elezione della Presidenza e del Consiglio di AgCom. Martedì prossimo si chiudono le “selezioni” e i curricula pervenuti alla Camera verranno vagliati alla ricerca del successore di Calabrò, operazione di certo non semplice alla luce delle numerose candidature pervenute e soprattutto dallo scontro di poteri inevitabile che ci sarà tra i diversi schieramenti politici; in previsione ci sono le scottanti questioni delle frequenze televisive e del regolamento sul diritto d'autore, argomenti che in passato hanno portato ad aspri scontri tra gli scranni del Parlamento, pertanto la pressione è altissima. Un piccolo ma significativo passo avanti è stato fatto dal partito dei Radicali che ha presentato alla Camera una proposta di legge per regolamentare in maniera più restrittiva la selezione per gli organi dell'authority, una proposta che non può naturalmente essere applicata con queste elezioni ma che interromperebbe in futuro almeno simbolicamente quel meccanismo automatico di nomina che in passato ha portato a scelte di dubbia competenza e di semplice convenienza politica. Del resto il NewYork Times in un recente articolo dedicato alla questione dell'AgCom ha definito la nomina di Stefano Quintarelli (il candidato promosso dalla rete con migliaia e migliaia di firme a sostegno) “poco probabile” per via della sua mancanza di legami con la politica, il che la dice lunga su quali prerogative fossero richieste, almeno in passato, per ricoprire quel ruolo strategico.
QUALCOSA STA CAMBIANDO – Qualche segnale di mutamento però si è avvertito nelle scorse settimane, quando accanto alla “Presidenza AgCom” è stato accostato per la prima volta questo misterioso vocabolo, il “curriculum”; per la prima volta qualcuno ha cominciato a chiedere a gran voce che per un ruolo di tale importanza fossero verificate tutte le competenze necessarie e non solo la vicinanza politica a questo o quell'altro partito. Certo, il dubbio che si tratti solo di una melina e che in realtà la cosa possa finire “all'italiana” con la canonica nomina di comodo è più che scontato visti i precedenti, ed è per questo che il partito di Pannella ha deciso di chiedere criteri ancora più restrittivi per la scelta dei papabili.
LA PROPOSTA DEI RADICALI – Nello specifico le candidature dovranno essere aperte a tutti i cittadini tramite internet, il che di per sé è già un enorme passo avanti rispetto alle nomine per “volontà divina” del passato, ma gli aspiranti presidenti e consiglieri dovranno provare in maniera chiara ed inequivocabile la loro esperienza nel settore e dimostrare di essere del tutto scevri da ogni tipo di conflitto di interessi. La proposta di legge dei Radicali restituisce così un barlume di trasparenza alla nomina dei membri dell'authority, mai come oggi un evento di importanza strategica soprattutto alla luce del coinvolgimento di AgCom nelle decisioni che riguardano il crescente mercato della rete in Italia.
SÌ DI CONFCOMMERCIO A QUINTARELLI – Proprio internet per la prima volta scende in campo con decine di migliaia di utenti che ogni giorno partecipano al dibattito sulle nomine e sostengono i loro candidati; anzi, il loro candidato, Stefano Quintarelli, l'informatico veronese che ha catalizzato quasi la totalità del favore degli internauti italiani e che oggi incassa anche l'appoggio di Confcommercio, che indicato lui e l'avvocato Fulvio Sarzana come le due persone più autorevoli per ricoprire il ruolo di Presidente. In un comunicato diffuso dall'associazione si legge infatti:
“Le associazioni che rappresentano una larga fetta dell'economia italiana, di tutti i settori e non solo delle telecomunicazioni, auspicano che il Parlamento, chiamato ad eleggere Presidente e Commissari per il prossimo settennio, scelga le sue nomine in questa rosa di candidati, che provengono da settori che rispondono alle sfide che l'Agcom dovrà affrontare nei prossimi anni: Stefano Quintarelli e Fulvio Sarzana”