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Profumo e l’Agenda Digitale Italiana: “Le cose stanno cambiando”

In un intervista pubblicata sul quotidiano La Repubblica il Ministro dell’Istruzione parla dei progetti del Governo per la digitalizzazione del sistema Italia. Giovedì prima riunione della tanto criticata “cabina di regia”, ma occorre che la trasparenza cominci dalla politica.
A cura di Angelo Marra
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Francesco Profumo risponde alle domande serrate di Riccardo Luna sulle pagine del quotidiano La Repubblica parlando delle azioni e delle intenzioni del governo in materia di Agenda Digitale. L'argomento, si sa, è abbastanza scivoloso, anche perchè al di là dei facili proclami a cui i governi passati ci hanno tristemente abituati, il processo di informatizzazione del nostro paese rappresenta uno scoglio molto difficile da superare, sul fronte economico prima di tutto ma anche su quello sociale.

L'Italia Digitale passa anche per il Miur, a cui spetta il compito di vagliare tutte le fasi relative alla digitalizzazione della PA, i progetti in cantiere non mancano come non mancano le divergenze di opinioni.

Il Piano Strategico per l'Agenda Digitale Italiana elaborato dal Ministro Passera per quello che riguarda le infrastrutture delle reti fa un passo che a molti è sembrato azzardato, ovvero puntare alle connessioni superveloci “saltando” di fatto la fase di quelle veloci tutt'ora ben lontane dall'offrire una copertura soddisfacente del territorio nazionale.

Profumo è di tutt'altro avviso e chiede che sia messa in cima alle priorità una maggiore ramificazione delle reti prima di potenziarle ulteriormente. Anche per quello che riguarda gli Open Data, il ministro ricorda come solo un anno fa non esistevano applicazioni per l'elaborazione dei dati, pertanto solo ora i tempi sono maturi perchè la loro pubblicazione sia fruibile da parte dei cittadini.

Sempre incalzato dalle domande di Luna, Profumo si spinge oltre, affermando che l'anno di vita che ci separa dalla fine della fase Monti è sufficiente per avviare l'intero progetto dell'Agenda Digitale in quanto “E' una cosa che sta nel sangue dei giovani. A noi spetta delineare gli elementi base: poi indietro non si torna".

Il discorso cade anche sulla tanto chiacchierata cabina di regia, un modo secondo alcuni (tra cui lo stesso Luna) per rinviare decisioni strategiche su cui non esiste ancora un punto condiviso. Giovedì prossimo dovrebbe riunirsi per la prima volta e bisognerà attendere per capire quali saranno le prossime mosse.

Di sicuro Profumo dovrà illustrare le modalità con cui intende affrontare quel 40% di italiani che ancora non utilizzano la rete, soprattutto ora che molti servizi saranno man mano disponibili esclusivamente online. Il ministro parla di un cambiamento in atto, con le nuove generazioni coinvolte in progetti sperimentali di digitalizzazione di scuole e la possibilità di una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita della rete.

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