Il fenomeno Twitter è paragonabile a poche altre piattaforme della rete, una su tutte Facebook. Dopo quasi 10 anni di meritato servizio, la piattaforma di microblogging è diventata nel tempo uno dei social network più utilizzati al mondo, in grado di fidelizzare anche una particolare fetta d'utenza, che su Facebook proprio non riesce a sentirsi a suo agio. Soprattutto in Italia però, la stragrande maggioranza degli utenti passa i propri momenti social nella piattaforma di Mark Zukerberg, sottovalutando le potenzialità del social network dei 140 caratteri. Ecco perché è proprio questo l’argomento dell'ottava puntata di Question Time, la rubrica video settimanale di Tech Fanpage nella quale oggi risponderemo alle domande dei nostri lettori sull’argomento Twitter.
Perché su Twitter c'è il limite di 140 caratteri?
Per capire il senso di questa limitazione bisogna tornare indietro di qualche anno, fino alla nascita degli SMS. Siamo nel 1985 e il protagonista indiscusso della nostra storia è Friedhelm Hillebrand, un ingegnere tedesco tutt'oggi considerato uno degli influencer più importanti del mondo della telefonia mobile che 20 anni fa fece un’esperimento molto semplice: iniziò a scrivere a macchina (sì, le vecchie macchine da scrivere meccaniche) e battè domande e frasi per contare poi quante battute erano state effettivamente necessarie. E udite udite, non superavano mai le 160. Da qui si stabilì che gli SMS non avrebbero dovuto avere una lunghezza superiore di 160 caratteri.
Fatta questa premessa è semplicissimo dedurre il motivo dei 140 caratteri su Twitter: Evan Williams e Biz Stone, gli ideatori del social network, quando nel 2006 iniziarono a fondare le basi della piattaforma decisero di limitare a 140 caratteri la lunghezza di un tweet basandosi proprio sulle statistiche relative agli SMS e lasciando spazio al nome utente (ad esempio @dario_caliendo). Ma non finisce qui.
La brevità del testo ha inoltre due caratteristiche fondamentali. Prima di tutto rende possibile l'indicizzazione immediata e simultanea dei tweet nel motore di ricerca interno al social network, in modo da rendere ricercabili in tempo reale tutti i contenuti pubblicati. Inoltre la necessità di doversi "concentrare su cosa si scrive" è un fortissimo incentivo per condensare i propri pensieri importanti ed evitare di divagare. Insomma, la a brevità del tweet pubblicato aumenta la qualità del messaggio e l'effetto che potrebbe avere sulle persone che lo leggono. Ecco perché su Twitter sono nati gli influencer più importanti del momento.
Come si collega Twitter con Facebook?
Collegare Facebook e Twitter può essere veramente molto comodo, e i motivi sono diversi. Uno su tutti la possibilità di poter pubblicare una sola volta su entrambi i social network, come ad esempio un aggiornamento di stato su Facebook che verrà pubblicato automaticamente anche su Twitter, ovviamente sempre nei limiti dei 140 caratteri. Le modalità in cui oggigiorno si possono collegare Twitter e Facebook sono molteplici, la stragrande maggioranza delle quali è possibile grazie all'utilizzo di applicazioni e strumenti del tutto esterni ai social network, e il migliore di questi strumenti è senza ombra di dubbio IFTT. Si tratta di una piattaforma il cui nome ne anticipa le funzionalità, che si basa su un concetto tanto semplice quanto funzionale: in soldoni "se succede questo, tu fai quest'altro".
Connettere Twitter a Facebook con IFTT e fare in modo che appena si pubblichi un aggiornamento di stato nel social network di Zuckerberg venga pubblicato istantaneamente un tweet contenente lo stesso testo è veramente semplicissimo. L'operazione fondamentale da fare è prima di tutto registrarsi nella piattaforma e poi posizionarsi in una sezione dedicata (raggiungibile cliccando QUI) nella quale sarà possibile visualizzare una serie di ricette – è questo il nome che IFTT da agli algoritmi che creano gli utenti – che si potranno sfruttare proprio per eseguire una serie di azioni automatizzate nei social network.
Una volta effettuata la registrazione e l'accesso all'area di IFTT dedicata proprio a Facebook e Twitter le possibilità sono tantissime: si può ad esempio decidere di automatizzare un tweet nel caso in cui su Facebook si condivida un link (e viceversa), si può decidere di pubblicare un tweet nel caso in cui su Facebook si pubblichi un contenuto nel quale viene inserito un determinato hashtag, oppure più semplicemente si può decidere di automatizzare la pubblicazione di un tweet quando su Facebook si pubblica un aggiornamento del profilo. Insomma, le potenzialità di IFTT sono pazzesche, e associato a Facebook e Twitter può diventare un'arma davvero molto potente. Consigliatissimo.
Come si tagga su Twitter?
Ai più esperti di Twitter sembrerà una domanda scontata, ma in realtà i lettori che ce l'hanno posta sono veramente in tanti, molto probabilmente la stragrande maggioranza dei quali fa un utilizzo quotidiano di Facebook e ha deciso di ampliare i propri orizzonti lanciandosi a capofitto anche su Twitter, un social network ben distinto dalla piattaforma di Zuckerberg, non solo per il limite di 140 caratteri, ma proprio per la totale mancanza di veri e propri tag.
Uno dei punti fissi che bisogna considerare quando si utilizza Twitter è proprio che nella piattaforma di microblogging più utilizzata al mondo non esistono i tag, o meglio, non esistono secondo il concetto al quale ci ha abituati Facebook. Esistono gli hashtag, che permettono di categorizzare i propri tweet e collegarli ad argomenti specifici (come ad esempio #QuestionTime), ed esiste la possibilità di menzionare gli utenti (followers, followed, o meno), in modo che ricevano una notifica ogni volta che si parla di loro in un messaggio. E' questa la funzionalità più vicina al tag che si può trovare su Twitter, ed è praticamente la base fondamentale del social network.
Per taggare su Twitter, cioè per menzionare un altro utente registrato al social network, tutto quello che bisognerà fare è digitare il suo nome anticipato dal simbolo della chiocciola (@) e inserirlo nel tweet che si sta per pubblicare ricordandosi di non digitarne il nome completo (come ad esempio @Dario Caliendo) ma limitarsi al nome utente su Twitter (ad esempio @dario_caliendo).
Ma non finisce qui. Da qualche mese Twitter ha introdotto la possibilità di taggare le foto – un po come si fa su Facebook – e di caricarne fino a 4 in un solo tweet. Nel momento in cui si condividerà un'immagine nel social network, sarà possibile taggare fino a 10 utenti, e la cosa più bella è che il tag non andrà a influenzare i 140 caratteri disponibili per il tweet, che rimarranno quindi a disposizione per il messaggio.
Taggare una foto su Twitter è semplicissimo. Tutto quello che bisognerà fare è scattare una foto direttamente dall’app di Twitter o sceglierne una direttamente dalla galleria dello smartphone: aggiungendo l'immagine, comparirà automaticamente un pulsante che chiederà all'utente chi è presente nella fotografia e che, selezionato, darà quindi la possibilità di aggiungere (e quindi taggare) da 1 a 10 persone che dovranno però essere rigorosamente già registrate nella piattaforma.
Question Time torna venerdì
L’appuntamento è per venerdì prossimo con una nuova puntata di Question Time che sarà totalmente dedicata a Instagram. Per essere protagonisti del nuovo video e porci il vostro quesito sulla piattaforma di microblogging più utilizzata al mondo, non dovrete far altro che scrivere la vostra domanda con un semplice commento.