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Questo floppy firmato da Steve Jobs vale 7500 dollari

Non è un dischetto come gli altri, o forse sì: il supporto è identico agli altri floppy onnipresenti fino alla fine degli anni ’90, mentre all’interno sono custoditi semplici strumenti di manutenzione software. La firma del fondatore di Apple Steve Jobs apposta sull’etichetta ne ha fatto però aumentare il valore a dismisura.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Può sembrare un comune floppy disk come quelli che fino a 20 anni fa si acquistavano tranquillamente a pochi centesimi di euro, ma non è un dischetto come tutti gli altri: sull'etichetta vanta la firma del fondatore di Apple Steve Jobs ed è stato recentemente messo all'asta per ben 7500 dollari. La valutazione è stata fatta dalla casa d'aste RR Auction che si occuperà della vendita, ed è basata principalmente su un unico fattore: l'autografo di Steve Jobs.

Il floppy risale circa al 1988, contiene il software Macintosh System Tools 6.0 (un insieme di strumenti per l'impostazione, il ripristino e la manutenzione dei computer prodotti da Apple in quell'epoca) e in effetti non è il primo prodotto connesso alla Apple degli albori ad essere circondato da un'ossessione particolare da parte dei collezionisti. I primi computer della società vengono tutti regolarmente battuti all'asta per cifre decisamente più alte, anche se in questi casi l'attenzione che li circonda è più comprensibile dal punto di vista di un appassionato di tecnologia.

Gadget come l'Apple 1 sono veri e propri cimeli, e hanno un valore storico che risiede parzialmente nel fatto che si tratta di prodotti divenuti rari ma una volta funzionanti — o addirittura in alcuni casi ancora in grado di accendersi e di operare come originariamente inteso decine di anni fa. Il floppy appena messo all'asta invece non è nient'altro chè un semplice floppy: un supporto magnetico ora in disuso ma che fino alla fine degli anni '90 è stato probabilmente l'oggetto più inflazionato e onnipresente dell'intero panorama informatico contemporaneo. Gli strumenti di sistema salvati all'interno del supporto non sono altro che sequenze di bit perfettamente riproducibili su qualunque altro mezzo analogo, e che anzi sulla memoria magnetica del dischetto sono state probabilmente rese illeggibili dal trascorrere del tempo.

A rendere speciale il supporto insomma c'è soltanto la firma di Steve Jobs, che per qualche motivo ha voluto siglare l'oggetto in questione nonostante la sua refrattarietà all'apposizione di autografi di alcun genere. Il buono stato di conservazione ha contribuito ad aumentare il valore della valutazione dalla casa d'aste, ma il dischetto si può tranquillamente considerare alla stregua di un disco o un libro autografato da un musicista o uno scrittore celebre.

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