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Raccoglievano donazioni per il Ku Klux Klan su PayPal: banditi dalla piattaforma

L’account di una associazione che raccoglieva fondi per la causa dei suprematisti bianchi è stato bloccato da PayPal, non prima però che fossero passati diversi giorni dalle prime segnalazioni degli utenti. Il problema riguarda tutte le aziende hi tech che rischiano di dare involontariamente a questi soggetti i mezzi per incrementare il proprio seguito.
A cura di Lorenzo Longhitano
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A quanto pare per effettuare donazioni a un'associazione razzista bastano una ricerca da pochi secondi su Google e una manciata di clic: è la conclusione forse scontata ma ugualmente inquietante che si può trarre dalla sospensione, in questi giorni, dell'account PayPal di un'organizzazione riconducibile ai suprematisti bianchi del Ku Klux Klan. L'associazione risponde al nome di Local White Knights e per un tempo imprecisato ha potuto utilizzare indisturbata la nota piattaforma di pagamenti per raccogliere donazioni dai fanatici simpatizzanti del KKK e finanziare così le proprie attività di propaganda. L'esistenza della pagina è stata inizialmente denunciata su Twitter da Nandini Jammi, una utente del social network che ha pubblicato alcune schermate del sito web dell'associazione e che ha chiesto alla multinazionale di offrire spiegazioni in merito. Il gruppo è successivamente intervenuto con la procedura di disattivazione, ma non prima di aver atteso diversi giorni.

Stando a PayPal i suoi servizi non possono essere utilizzati "per promuovere odio, violenza o altre forme di intolleranza e discriminazione", ma come hanno dimostrato anche diversi casi su Facebook  regole simili non sono facili da far rispettare. Nella fattispecie, ha raccontato Jammi alla BBC, PayPal sembra non essere in grado di muoversi sempre con tempismo: in alcuni casi riesce a rispondere immediatamente alle segnalazioni, mentre in altri prima di prendere provvedimenti lascia trascorrere giorni. Il problema deriva anche dal fatto che PayPal sembra non controllare preventivamente a quale tipo di attività sono legati gli account degli utenti che ricevono regolarmente denaro, o almeno non in modo abbastanza efficace. Stando alla testimonianza di Jammi alla BBC quella di raccogliere fondi online è infatti una pratica inquietantemente comune per gli attivisti dei gruppi suprematisti, che rastrellano denaro utilizzando piattaforme di pagamento e promozione pubblicitaria perfettamente legittime: "per trovare esempi di altri siti basta digitare KKK su Google".

Proprio la casa di Mountain View è un altro dei soggetti messo sotto accusa dagli utenti di Twitter che si sono interessati alla vicenda. Il conto PayPal legato ai Local White Knights riconduce infatti a un account Gmail del quale è stata chiesta la sospensione, ma il problema oltre PayPal e Google riguarda tutte le piattaforme che rendono possibile a soggetti chiaramente tossici e pericolosi di comunicare con il mondo esterno, finanziarsi e organizzarsi: tutte le aziende che le gestiscono dovranno trovare un equilibrio tra la sorveglianza che attuano al loro interno per prevenire fenomeni simili e il rispetto della privacy degli utenti che le frequentano.

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