Che dopo anni e anni di tentativi da parte delle aziende del tech sia ormai entrato nella testa anche delle persone normali che un orologio non serve più solo a guardare l'ora è un dato di fatto. E l'enorme diffusione degli smartwatch, anche sui polsi dei "non nerd" ne è una prova tangibile. Ma, dai primi tempi degli smartwatch, è cambiato un fattore importantissimo: prima, chiunque volesse acquistare un orologio intelligente, aveva a disposizione due possibilità: un Apple Watch, oppure un Android Wear, diventato poi WearOS, con la vana speranza da parte di Google di rendere uno standard il suo sistema operativo.
Oggi però, gli smartwatch per dispositivi Android che funzionano (davvero) utilizzano per la stragrande maggioranza un sistema operativo proprietario e sono molti gli esperti che continuano a chiedersi il perché. Ma la domanda è semplice: gli OS proprietari sono più leggeri e studiati su misura, certo sono più limitati di Wear OS, ma garantiscono un'esperienza d'uso più user-friendly. E così, anche Samsung continua a seguire il suo percorso nel mondo dei dispositivi indomabili, e lo fa con il nuovo Samsung Galaxy Watch, uno smartwatch bello, veloce ed animato (ancora una volta) da Tizen.
In termini di design, sostanzialmente non ci sono molte differenze tra il Samsung Galaxy Watch e il precedente Gear S3. La cassa continua ad essere rotonda e in metallo, molto resistente agli urti e ai graffi e con un'ottima ghiera ruotante, che permetterà l'interazione con gli elementi visualizzati sul display. Disponibile in due varianti, una da 46 millimetri e una da 42 millimetri, il Galaxy Watch è praticamente venduto nelle varianti da uomo e da donna: quello che abbiamo avuto in prova è la versione da 42 millimetri, che sul polso di un uomo risulta chiaramente troppo piccola.
Si tratta di un prodotto ben costruito, molto solido, resistente ad acqua e polvere (con la certificazione IP68) che trasmette un ottimo feeling una volta indossato, se non fosse per l'orrendo cinturino in silicone incluso nella confezione, fortunatamente facilmente sostituibile con un qualsiasi cinturino standard.
Rispetto alla generazione precedente, il Samsung Galaxy Watch utilizza un nuovo processore Exynos 9110 da 1.5 GHz affiancato da 768 MB di memoria RAM e 4 GB di memoria interna, sui quali andranno memorizzate le app e gli eventuali mp3. Integra inoltre un altimetro, un giroscopio, chiaramente il Bluetooth nella versione 4.2 e un chip NFC utilizzabile solo per Samsung Pay. Nella parte inferiore della cassa, è presente il sensore per il battito cardiaco, in grado di analizzarlo costantemente per tutto il periodo in cui è indossato.
Si tratta di una configurazione estremamente ottimizzata per Tizen, che rende il Galaxy Watch di Samsung uno degli smartwatch più reattivi e prestanti che abbiamo mai provato. Certo, i limiti di Tizen sono palesi se paragonati a Wear OS, ma si tratta di una scelta sicuramente adatta anche ad una persona meno esperta di tecnologia, che avrà dallo smartwatch di Samsung un'esperienza utente gradevole e mai rallentata.
Molto interessante anche il display. Si tratta di un AMOLED circolare da 1.3 pollici nella versione da 46 mm e 1.2 pollici nella versione da 42 mm. È un display fantastico, con colori brillanti e visibilità ottimale in qualsiasi condizione di luminosità. È anche possibile attivare l'always-on, in modo da visualizzare l'ora in ogni momento, ma a quel punto i consumi aumenteranno parecchio.
La batteria integrata varia in base alle dimensioni del quadrante. Nel 46 mm è presente una batteria da 472 mAh, mentre nel 42 mm è presente una batteria da 270 mAh. È una differenza importante, soprattutto considerando che i consumi relativi allo schermo differiranno di pochissimo tra le due versioni. Nel 42 mm che abbiamo potuto provare, siamo riusciti ad avere circa 3 giorni di autonomia, senza l'always-on attivo: si tratta di un risultato niente male che, immaginiamo, potrebbe migliorare sensibilmente nel 46 mm.
Nonostante il Samsung Galaxy Watch utilizzi la nuova versione di Tizen, arrivata ormai alla reale 4, sostanzialmente non sono presenti grandi differenze rispetto alla generazione precedente. Il tutto è gestibile tramite il touch, la ghiera e i due tasti fisici posizionati sul lato destro dell'orologio, e permette di visualizzare le notifiche ricevute sullo smartphone, anche filtrandole e decidendo quale attivare, dispone di widget rapidi per effettuare le operazioni più frequenti ed è possibile rispondere ai messaggi utilizzando la voce oppure una piccola (e scomodissima) tastiera virtuale.
Tramite il tasto inferiore è possibile accedere alle applicazioni installate, tra le quali è anche possibile installarne delle nuove tramite uno store digitale: sostanzialmente però, non ho trovato alcuna app interessante da installare e ho sempre utilizzato il Galaxy Watch con quelle presenti sin dalla prima accensione. L'unica app degna di nota è Spotify, che è possibile anche utilizzare offline effettuando il download dei propri brani preferiti. Dall'orologio è inoltre possibile rispondere alle telefonate, grazie al microfono e allo speaker integrato ma badate bene: non integra un modulo LTE, quindi sarà possibile esclusivamente quando lo smartphone è connesso.
Il Samsung Galaxy Watch ha un prezzo ufficiale che varia chiaramente in base alla versione: quella da 42 mm costa 309 euro, mentre quella da 46 mm costa 329 euro, ma su Amazon è già disponibile in sconto. Si tratta di un prezzo di lancio estremamente aggressivo, che potrebbe far gola a moltissime persone, è che è più che adeguato ad uno smartwatch sempre più ottimizzato, semplice e funzionare. L'unico neo del dispositivo sta nella mancanza di applicazioni aggiuntive interessanti da installare, ma per il resto è probabilmente il miglior smartwatch per le persone "comuni".