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Opinioni

Recensione Sonos Beam, la compattissima soundbar è la più intelligente (ma, per ora, non Italia)

La nuova soundbar di Sonos è un prodotto pesato per quella fascia d’utenza che necessita di un dispositivo polivalente. L’audio riprodotto è lineare e ben bilanciato quasi sempre, ma in alcuni frangenti potrebbe risultare carente in alcune frequenze. L’integrazione degli assistenti digitali è la ciliegina sulla torta, peccato che (per ora) in Italia non è ancora possibile utilizzare Alexa.
A cura di Dario Caliendo
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Sonos la conoscete tutti, e se non la conoscete è necessario rimediare. L'azienda statunitense nel tempo è riuscita a guadagnarsi un posto nell'olimpo dell'audio, con dispositivi di fascia alta in grado garantire una qualità audio coinvolgente e "pura" a qualsiasi livello di volume. I dispositivi audio prodotti da Sonos sono tanti e fanno tutti parte di un ecosistema nato l'obbiettivo di permetterne la comunicazione reciproca e di creare sistemi multi-room o surround wireless, in immediatezza e semplicità.

E la Sonos Beam ne è un esempio lampante. Sorella della Sonos Playbar e Playbase, la nuova soundbar di Sonos si posiziona in una fascia di prezzo diversa rispetto alle altre soundbar dell'azienda e integra una serie di funzionalità avanzate: una su tutte, l'integrazione degli assistenti digitali con Alexa e, in futuro, Google Assistant. Purtroppo però, per l'assenza dell'assistente digitale di Amazon in Italia, attualmente la Sonos Beam arriva "a metà" e non è possibile sfruttare una delle sue features più interessanti.

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Design e dimensioni Sonos Beam

Uno dei segni distintivi della nuova soundbar di Sonos è la compattezza: la Beam è larga 65 cm, profonda 10 cm e alta circa 7 cm. Insomma, è una soundbar compatta ma nonostante le dimensioni ridotte la qualità dell'audio non ne risente negativamente. Almeno non troppo.

Sin da quando si estrae dalla confezione, si ha subito la sensazione di utilizzare un dispositivo di qualità ed appare chiaro che l'azienda statunitense non ha lesinato su materiali e qualità produttiva, così come è sempre stato su tutti i suoi altri prodotti. Disponibile in due colorazioni, nera e bianca, sul lato superiore della superficie sono posizionati i controlli touch con i quali è possibile regolare il volume, cambiare brano e disattivare il microfono. Inoltre, è presente un led bianco che indica lo stato della soundbar e (quando sarà disponibile) indicherà il feedback dell'assistente vocale.

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Sul retro si trovano tutti gli ingressi per le connessioni: sono presenti l'ingresso per l'alimentazione, un entrata per il cavo ethernet e l'HDMI. E sì, per chi se lo stesse chiedendo, la Sonos Beam non ha un aux in analogico e, soprattutto, non ha l'ingresso per il cavo ottico digitale. L'audio viene trasmesso tramite la tecnologia HDMI-ARC, ed è proprio così che avverrà la connessione con tutte le TV compatibili: tutte le televisioni che integrano questa tecnologia rileveranno la Beam come un dispositivo Anynet+ e ne permetteranno il controllo del volume tramite il telecomando.

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Qualora invece si disponesse di una TV datata o non compatibile con la tecnologia ARC, sarà possibile connettere la soundbar di Sonos tramite un adattatore HDMI-Ottico, che esce nella confezione e che ne permetterà l'utilizzo ma, ovviamente, senza tutti i vantaggi di Anynet+.

Hardware Audio Sonos Beam

Nonostante sia piuttosto piccola, la soundbar di Sonos integra quattro woofer in ampia gamma e un tweeter, tre radiatori passivi e il tutto è gestito da cinque amplificatori digitali in classe D. Tutti gli altoparlanti sono posizionati lungo il bordo frontale e rivolti verso l'ascoltatore ed è proprio la loro particolare disposizione, che arriva fino agli estremi laterali, è in grado da offrire un suono estremamente spazioso.

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Inoltre, la Sonos Beam integra cinque microfoni che saranno utilizzati qualora si utilizzasse un assistente digitale: nonostante io abbia deciso di non utilizzarne alcuno in attesa dell'arrivo dell'Assistente Google, ho effettuato delle prove con Alexa in beta e sono giunto alla conclusione che la sensibilità dei microfoni è piuttosto elevata, al pari se non superiore a quella degli smart speaker di Google.

Non manca il modulo bluetooth con il quale è possibile connettere tutti gli smartphone e i dispositivi compatibili, e la compressione utilizzata con l'A2DP è tale da non tagliare troppo le frequenze alte e garantire una qualità audio tutto sommato soddisfacente.

App e software Sonos Beam

L'applicazione che gestisce la Sonos Beam non cambia, e chi già conosce gli speaker dell'azienda sa che si tratta di un'app molto affidabile, che guida l'utente sin dalla prima installazione e che integra una serie di funzioni avanzate. È possibile associare il proprio account di Spotify e rendere la Beam uno speaker wireless per lo streaming musicale, e così come per Spotify la soundbar di Sonos è compatibile con Apple Music, Google Play Musica, Tidal e tantissime altre piattaforme.

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Non manca la compatibilità con AirPlay 2, il che non solo rende possibile il controllo di Siri tramite la soundbar, ma renderà possibile inserire il dispositivo di Sonos in un sistema multi room basato sulla piattaforma di Apple.

Inoltre, sempre tramite l'app ufficiale di Sonos, è possibile gestire il volume di riproduzione direttamente dal centro notifiche, attivare o disattivare la modalità notte o la modalità di ottimizzazione delle conversazioni e in pochissimi tap sarà possibile aggiungere altri speaker al sistema audio, come un subwoofer o dei satelliti, per creare un ambiente surround totalmente wireless e gestito da un'unica applicazione.

Qualità audio e prova d'ascolto Sonos Beam

La qualità audio della Sonos Beam è a livello degli altri componenti della famiglia audio dell'azienda, ma ne differisce in alcuni piccoli particolari che la allontanano dalla linearità audio e dal bilanciamento del suono che gli audiofili ricercano nel corso delle analisi qualitative del suono. E il motivo è semplice: la Sonos Beam è pensata per una particolare fascia d'utenza, più attenta a dimensioni, design e funzionalità avanzate.

Il che rende il suono riprodotto molto lineare ma, in alcuni frangenti, leggermente mancante nelle basse frequenze (il che rende consigliata l'aggiunta di un subwoofer Sonos) o "stridulo" nelle alte frequenze, ma esclusivamente quando si ascoltano determinati stili musicali.

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Ma, dettagli a parte, quando si utilizza la Sonos Beam con lo scopo per cui è nata, cioè come soundbar per guardare film, giocare ai videogames o guardare la TV, i difetti sono praticamente nulli. Il suono è bilanciato e la spazialità del suono riprodotto dalla soundbar mare in USA è eccezionale: certe volte non si riesce a credere che l'audio provenga da un dispositivo lungo solo 65 cm.

Prezzo di vendita in Italia Sonos Beam

Sonos Beam è vendita in Italia al prezzo di 449 euro. Si tratta di un prodotto che segue senza dubbio la filosofia dell'azienda, caratterizzata da materiali di altissima qualità e audio sicuramente sopra la media. In ogni caso, la Sonos Beam non è un prodotto rivolto agli audiofili più esigenti che amano vivere sessioni sonore di "religiosa" qualità.

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Si tratta piuttosto di un dispositivo realizzato per quella fascia di utenza che necessita di un prodotto polivalente. La Beam è un'ottima soundbar e, quando sarà disponibile in Italia, con pochi comandi vocali si trasformerà in un assistente digitale, può essere utilizzata per ascoltare la musica tramite Spotify in pochissimi tap e si integra nell'ecosistema dell'azienda, il che la rende estremamente dinamica.

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Insomma è un prodotto in grado di offrire una buona resa audio con (quasi) qualsiasi genere musicale e che da il meglio di se con film, TV e videogiochi. L'audio riprodotto con la Beam è sicuramente superiore a qualsiasi altoparlante integrato anche nelle TV più costose e di praticamente tutti i sistemi surround di fascia media e la facilità di utilizzo e la compattezza sono solo la ciliegina sulla torta, peccato per la mancanza attuale di qualsiasi assistente vocale.

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