Checché ne dica la stampa italiana (sempre incerta e divisa nell'assegnare colpe e meriti, vittorie e sconfitte) la stampa estera è piuttosto unanime: la sconfitta referendaria è tutta di Berlusconi, della sua politica, del suo governo. Ad essere bocciate sono state le leggi e i progetti che rappresentavano, in buona sostanza, l'anima del governo berlusconi: la ripresa del nucleare, le privatizzazione dei beni pubblici, le leggi ad personam. Su questi "temi" si è sempre mosso il berlusconismo e appare davvero funambolico il tentativo di dribblare l'innegabile debacle elettorale e lo schiaffo ricevuto dagli italiani con argomentazioni come quelle che andiamo ascoltando in queste ore, vale a dire: "il governo non ne esce sconfitto perché abbiamo dato libertà di voto", oppure "in realtà gli italiani hanno avallato la politica del governo" e ancora "non si tratta di un giudizio politico sull'operato del governo". Tutte queste affermazioni non fanno altro che inasprire il clima nazionale e, soprattutto, non fanno altro che frustrare quegli oltre ventisei milioni di italiani che sono andati a votare "Sì" per l'acqua pubblica, per bloccare l'esperimento nucleare e perché la legge fosse uguale per tutti, ben consci di star esprimendo un voto contro la politica berlusconiana e che -ora- non si vedono riconosciuto quel chiarissimo, lapalissiano intento.

In ogni caso, al di là delle considerazioni personali e dei tentativi dei vari partiti di accaparrarsi il merito del risultato trionfale di questi referendum, diamo uno sguardo (nel dettaglio) a cosa hanno detto le principali testate straniere.

Partiamo dal New York Times che titola: "Gli elettori italiani rovesciano le leggi e recapitano un rimprovero a Berlusconi".

Restando negli States, anche il Washington Post e l'Huffington Post appaino piuttosto categorici. Il primo titola: "Dolorosa sconfitta per Berlusconi nei referendum italiani su acqua ed energia nucleare" il secondo è più laconico ma non per questo meno incisivo: "Silvio Berlusconi sconfitto nei referendum".

E se spostiamo il focus sulla stampa europea, la situazione non cambia di una virgola. I giudizi più pesanti arrivano dalla Spagna. El pais, infatti, dedica ben due articoli alla disfatta elettorale, un editoriale dal titolo "Il declino di Berlusconi" ed un articolo entusiasta che recita speranzoso "Gli italiani indicano l'uscita a Berlusconi".

Nulla cambia neppure sul fronte francese. Le Figaro, infatti, parla di "Cocente sconfitta per Berlusconi" mentre Liberation titola: "I referendum in Italia sono un nuovo schiaffo per Berlusconi".

Ugualmente ficcante

il tono del commento delle principali testate britanniche e tedesche. Il Times, ad esempio, pone l'accento sull'invito di Berlusconi all'astensione e titola "Berlusconi schiacciato alle urne, gli elettori ignorano l'invito al boicottaggio"; il Guardian preferisce puntare l'attenzione sull'energia nucleare: "Crollano i piani di Berlusconi per l'energia nucleare" mentre il Financial Times pone l'accento sul contrasto tra il Presidente del Consiglio e gli italiani: "Gli elettori rigettano le riforme di Berlusconi". Per quel che riguarda la Germania, anche lo Spiegel online preferisce evidenziare l'aspetto nucleare (anche per creare un maggiore collegamento con le scelte politiche del governo Merkel) e titola: "Gli italiani dicono no all'energia nucleare- e a Berlusconi".

Insomma, se in Italia si passa senza difficoltà del titolo de Il Giornale che scrive "Passano i referendum. Ha trionfato la paura, il governo non rischia" a quello de Il Corriere: "Referendum, schiaffo al governo", le testate straniere sono unanimi e non fanno sconti al governo italiano.